LICATA. Si svolge in tribunale ad Agrigento il procedimento giudiziario nei confronti di un medico e due infermiere del distretto sanitario di base di Licata. Tutte e tre i dipendenti devono rispondere del reato di abuso di potere in atti di ufficio. Il procuratore Alessandra Vella oltre a doversi pronunciare sulle denunce fatte da alcuni infermieri del distretto sanitario di Licata per “Abuso di potere” dovrà anche pronunciarsi sulla vicenda che vede indagati, per lo stesso reato, il dottor Francesco Curella (responsabile della medicina di base di Licata), Eleonora Salamone e Venera Bucceri in servizio all’ufficio addetto alla scelta del medico di famiglia.
Secondo l’accusa queste persone avrebbero favorito alcuni medici a discapito di altri.
Nella scorsa udienza presieduta dal giudice per le udienze preliminari, Alessandra Vella, il pm incaricato delle indagini ha chiesto l’archiviazione, per il dottor Curella e le due infermiere Salomone Eleonora e Bucceri Venera. Il reato ipotizzato era l’abuso di ufficio in quanto gli indagati avrebbero, indirizzato, se non categoricamente obbligato, i pazienti ad iscriversi presso determinati medici di base in danno di altri, reato consumato per anni.
Ad opporsi all’archiviazione è stato il legale della parte offesa, l’avvocato Salvatore Graci, che lamenta la “superficiale valutazione di elementi probatori rilevanti” da parte del pubblico ministero mentre – spiega: “le evidenze già agli atti, lo avrebbero dovuto indurre ad attivare più complete e approfondite verifiche sulle caratteristiche dei fatti, compiendo anche le necessarie valutazioni in ordine alla configurabilità di concorrenti reati” e alla “eventuale compartecipazione criminosa di altri soggetti”.
L’avvocato di fiducia, Vincenzo Sica si è opposto, rilevando che nessun reato era configurabile a carico delle proprie assistite.
Alla base dell’inchiesta la denuncia di un gruppo di persone che lamentavano un eccesso di abusi in atti di ufficio, descrivendo il distretto come “un nido di illegalità abituale”. Vicende sulle quali la magistratura sta facendo piena luce. Nella prossima udienza sarà sciolta la riserva ed il giudice stabilirà se gli indagati devono essere prosciolti oppure dovranno difendersi in un processo, con tanto di rinvio a giudizio.
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