Succede anche questo a Favara: momenti forti e significativi, sul piano civile ed ecclesiale. Una comunità, quella favarese che si trova spesso unita per episodi ed eventi davvero positivi ! che, specie in questi tempi, appaiono di non comune valenza benefica per l’intero tessuto sociale. Ed anzitutto diamo la precedenze ad un significativo episodio della vita democratica e civile. Uno di quegli episodi che sul piano mediatico di massa, purtroppo registra spesso comportamenti assai negativi, quando, per diversità di vedute e posizioni, si inizia una polemica che poi, gradualmente, si fa rovente e magri non mancano espressioni anche furbescamente velenose. Proprio nulla di tutto questo, in una recente “querelle” a Favara, tra il primo cittadino Antonio Palumbo ed in direttore di “Sicilia on presse” Franco Pullara. Il Sindaco Palumbo, rispondendo, a tamburo battente, ad una segnalazione del Consigliere Sanfratello ha riconosciuto, di avere sbagliato nel suo rapporto con la stampa, quando ha rivendicando quasi il diritto di essere informato prima della stampa … è sembrato intimare al Consigliere che “alla stampa bisogna pensare “dopo”. Le parole precise indirizzate a Sanfratello – ( ed anche a non volere essere troppo maligni….. si poteva anche pensare che il Sindaco coglieva l’occasione per dirlo a tutti…!) – sono : “….in futuro a pensare, prima ancora che alla stampache svolge, ovviamente, un ruolo importante nel dibattito politico pubblico, di indicare la presenza di evidenti pericoli pubblici alla Polizia municipale, al sindaco o all’assessore al ramo per provvedere nel più rapido tempo possibile alle riparazioni e non far trascorrere minuti preziosi che rischiano di tradursi in danni per i nostri concittadini”. Logica la conclusione del direttore Pullara: “….alla stampa dopo”. Perciò con la franchezza che lo contraddistingue . l’ammonizione del il Pullara: “L’amministrazione se è brava, invece di preoccuparsi di fare sapere solo “dopo” alla stampa, dovrebbe accorgersene semplicemente prima attraverso l’ufficio tecnico comunale sullo stato dell’arte dei lavori pubblici”. Le pubbliche scuse del Sindaco, che ha riconosciuto di avere sbagliato, unitamente al chiarimento, tra l’altro suffragato dal comportamento tenuto sempre in passato, da Consigliere dell’opposizione, hanno chiuso nel migliore dei modi la questione. Anzi non pochi sono sul social più diffuso e popolare, i commenti di approvazione e di soddisfazione , in cui si sottolinea la correttezza esemplare di entrambi, ognuno, nel suo ruolo, tanto importante per la città. Sul piano civile molta attenzione a Favara stata rivolta a quest’esempio così positivo con cui, nel dialogo sincero tutto si è chiarito tra le parti interessate. Sempre così, senza malizie furbesche, si dovrebbero chiarire le varie questioni e relativi contraddittori, , che in democrazia è normale che si verifichino. Sul piano ecclesiale, dopo la gioiosa e partecipata assemblea ecclesiale presieduta dall’Arcivescovo Mons. Alessandro Damiano per la riapertura al culto della Chiesa Madre del primo Novembre u.s. scorso, solennità di Tutti i Santi, tante altre affollate assemblee di gioia e preghiera sono stati vissute nelle nove Chiese Parrocchiali; dove, secondo le indicazioni dall’Area Catechesi del Consiglio Pastorale Cittadino, guidata da don Lillo Di Salvo e da Maria Costanza, si è celebrata la “Cerimonia del Mandato ai catechisti” per dare ufficialmente inizio al nuovo Anno formativo 2022-2023. Grande gioia in tutte queste assemblee parrocchiali, con larga partecipazione non solo di giovani e ragazzi, ma anche di genitori, parenti, padrini o madrine.
(Nella foto il gruppo S.Vito-Favara domenica 6-11-2022)
Mariagrazia Picillo, responsabile della Catechesi di S. Vito, richiamandosi anche alle indicazioni di Papa Francesco ci ha detto: “Riprendiamo con gioia e in stile sinodale, gli incontri e le relazioni fra noi e con le famiglie, cercando di metterci in ascolto e di coinvolgere tutti, come protagonisti dei percorsi di Fede”, auspicando di essere – come dixe sempre Papa Francesco – “capaci di accoglienza, generosità e vita, di comunione fraterna”.
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