di Alfonsa Butticè
I dati del turismo registrati dall’Ente Parco sono più che positivi, raddoppio delle visite dal 2014 nel Giardino della Kolymbethra e aumento di presenze nella Valle dei Templi e nel Museo Archeologico, questo sicuramente grazie anche agli sforzi della dirigenza dell’Ente Parco che negli ultimi anni ha aumentato i servizi e razionalizzato al meglio gli spazi all’interno della Valle. Lo stesso non succede per il resto della città, le strutture ricettive continuano a soffrire una serie di disservizi e disorganizzazione diffusa che porta il turista ad una permanenza limitata in una città che di turismo e luoghi da visitare ne ha a dismisura e che vanno dal territorio circostante al centro storico e alle periferie della città. Il turista di Agrigento, nella maggior parte dei casi, limita la sua visita ad una parte della Valle dei Templi.
Cosa fare per invertire questa tendenza e creare un vero e proprio percorso turistico che porti il visitatore a godere delle bellezze archeologiche, culturali, culinarie del nostro territorio? Lo abbiamo chiesto al Presidente del Consorzio Turistico Valle dei Templi, Fabrizio La Gaipa, tante le idee messe in cantiere ma la questione rimane aperta a causa della carenza di collaborazione con gli enti amministrativi. Ma, andiamo per ordine, e partiamo dai dati dell’incremento turistico ad Agrigento, ecco come la percepisce il Presidente del Consorzio: “ad Agrigento, come un po’ in tutta la Sicilia, il turismo è aumentato grazie anche al calo dei competitor del bacino del Mediterraneo che adesso dal turista sono percepite come mete insicure, per cui dovendo scegliere un luogo da visitare, la Sicilia viene preferita, o comunque ne abbiamo intercettato una buona fetta di quel mercato.”
La Gaipa sottolinea come in questi anni sia cambiato radicalmente il modo di essere turista già dalla semplice operazione di scegliere una tappa ed organizzarla: ” Quando si parla di turismo ad Agrigento parliamo di un turismo che ha come destinazione la Sicilia. Un turista che decide davanti ad un computer dove fare le proprie vacanze, a prescindere dalla durata del viaggio, intanto sceglie la meta <<faccio un viaggio in Sicilia>> come fosse una città d’arte unica, dal suo punto di vista venire in Sicilia equivale ad andare a Tokio, deve comunque uscire da casa e prendere un aereo, dunque la Sicilia è una destinazione turistica in competizione con tutte le altre. Lo step successivo di questo turista poi è quello di decidere come dividere questi giorni di visita nell’isola, quindi, prima cosa dove soggiornare, a quel punto c’è Agrigento che vale una notte o due, Taormina ne vale 3 giorni, Palermo 4 giorni etc…ed è in questa fase che il turista si rende conto che i mezzi pubblici non ci sono e quindi a quel punto noleggia un’auto, infatti il 90% dei turisti che gira in Sicilia lo fa con la modalità Fly & Drive, che è diventato uno dei business più floridi negli aeroporti siciliani.”
L’aeroporto depenalizza la scelta di Agrigento come meta turistica predefinita? La Gaipa è chiaro: “accreditarsi come destinazione per Agrigento è impossibile, perchè la percezione è isola Sicilia. Avere l’aeroporto sarebbe straordinario, ma non sarebbe la panacea, dal nostro punto di vista è importante collegarla bene perchè comunque, un giro ad Agrigento i turisti lo faranno. Mancano le strade, le strutture e la promozione del territorio. Uno degli investimenti a livello politico regionale e nazionale per il rilancio di Agrigento deve essere fatta sull’estetica del territorio: quando decidi di andare in vacanza in un posto la prima cosa che guardi è la cartolina del luogo, per esempio cerchi il Brasile, vedi le spiagge, la città, il Pan di Zucchero etc… vedono l’urbanistica e il paesaggio, la prima cosa che ti colpisce è quella, poi se è pericolosissima o costa cara le scopri nello step successivo, la prima cosa che valuta il turista nel momento di scegliere una destinazione è la cartolina. Va su Google e vede le immagini di quelle località e se gradite decide di andare. Ebbene Agrigento da questo punto di vista è penalizzata anche perchè abbiamo subìto il “sacco degli anni ’70-’80” per cui oggi abbiamo un territorio devastato. Bisognerebbe, con lungimiranza, ricostruire un piano urbanistico della città partendo anche da cose banali ma fondamentali come il piano colore che non esiste, trovare una fine naturale a tutti questi tolli, porsi come risolvere, anche fra cent’anni, questa questione. Cominciare a progettare leggi per cui queste cose un giorno potranno armonizzarsi con il territorio. Ricordo che qualche anno fa la Fondazione AGireinsieme chiamò dei professori americani per far valutare quali erano le opportunità turistiche del nostro territorio, ricordo rimasero delusi dalla città di Agrigento ma molto contenti da Sant’Angelo Muxaro grazie anche all’urbanistica fondamentalmente integra per la sua naturale conformazione e all’impossibilità di costruire su una montagna rocciosa, l’hanno riconosciuto come territorio autentico, differente dal proprio, con caratteristiche tradizionali ed originali di quel posto.”
E proprio Sant’Angelo Muxaro in questi ultimi anni turisticamente ha registrato un incremento, anche grazie ad alcuni operatori del luogo, Agrigento perchè non propone comunque lo stesso tipo di pacchetto? Il territorio circostante offre comunque tradizione e cultura? “Il merito è anche di alcuni professionisti come i Val di Kam che hanno voluto sviluppare un determinato segmento turistico e che sta andando bene. Ad Agrigento purtroppo questo stenta a partire. Le persone vedono una fotografia intanto e da quella rimangono più o meno affascinati e scelgono anche in base all’estetica della struttura recettiva poi ci vogliono i servizi. Un dato positivo è stata la concessione delle nuove licenze taxi, mobilità che è un elemento importantissimo del prodotto turismo, e finalmente si è creato un nuovo indotto, anche i tassisti hanno cominciato a muoversi discretamente anche se manca, per esempio, un numero telefonico unico. Altro merito è il bus turistico della TUA che ha cominciato a girare, deve essere sicuramente migliorato, ma almeno c’è. Il trenino de Il Sestante che il consorzio sostiene e appoggia.”
Ma per La Gaipa mancano servizi fondamentali per il turista ma anche per l’agrigentino: “le cose che possono essere subito attivate sono semplici: un pullman serale/notturno che colleghi centro storico, viale Leonardo Sciascia e San Leone andata e ritorno. Sarebbe fondamentale per chi dorme nei B&B o per chi decida di fare una visita notturna alla Valle. Il turista non è altro che un cittadino il quale per un breve periodo soggiorna nella nostra città, un cittadino temporaneo, un pullman serale oltre a servire al turista, è utilizzabile da chi, per esempio, non ha la patente, dai minori che a tarda ora vogliono spostarsi a/da San Leone o qualcuno che ha bevuto alcoolici e non vuole mettersi alla guida, insomma diventa un servizio sociale.”
Tornando a parlare di Valle dei Templi e percorsi turistici, il Presidente La Gaipa fa un appunto sul controllo del territorio che in alcune zone sembra essere assente: “è stata fatta la passerella fra il Tempio di Ercole e di Giove per evitare l’attraversamento dei pedoni e l’interruzione del percorso nella Valle dei Templi, grave negligenza del Comune di Agrigento è la mancanza di controllo con l’ausilio dei Vigili Urbani. I tour operator che viaggiano in pullman lasciano i propri turisti al Tempio di Giunone e li prendono al Piazzale Hardcastle, tagliando fuori così facendo almeno un 25% di visita all’interno della Valle. Visto il breve giro gli operatori sono in condizioni di programmare il pranzo in un’altra destinazione e abbreviare il soggiorno in città, se invece ci fosse il vigile urbano che impedisse di prendere i turisti lì, facendo rispettare tra l’altro il divieto di sosta, i tour operator dovrebbero prevedere una visita anche all’area di Giove, con il risultato di una programmazione che permetterebbe di raggiungere due risultati importanti: prolunghi il soggiorno del turista, il pranzo o il pernottamento in città ma soprattutto dai un’idea completa della Valle, vederne solo una parte dà al turista una percezione differente anche sulla quantità di cose da vedere.”
Creare un percorso che preveda la visita della casa natale di Luigi Pirandello, la Scala dei turchi o il Museo Diocesano potrebbe essere un modo per aumentare il soggiorno in città del turista ma come fare? “Fra i 700.000 visitatori della Valle, solo circa 400.000 hanno visitato il Museo Archeologico, cosa succede? Basterebbero delle segnaletiche da un centinaio di euro all’altezza del Tempio della Concordia che indirizzi i turisti al sentiero Cardo, facendoli passare davanti gli scavi del Teatro Antico, proseguire poi per il Quartiere Ellenistico Romano e infine raggiungere il Museo Archeologico. Organizzando la visita in questa maniera ci vorrà almeno un giorno per visitarla interamente, dopodichè inserisci nel tour la Scala dei Turchi, il Museo Diocesano con Santo Spirito e Santa Maria dei Greci, la casa di Luigi Pirandello e recuperi almeno un’altra mezza giornata di permanenza. Tutto questo però va comunicato prima, a noi capita che arriva il turista, diamo una cartina che noi stampiamo, perchè attualmente non la stampa nessuno, e cominciamo a fare l’elenco dei luoghi da visitare, il turista rimane spiazzato perchè ha già prenotato in altre strutture per il giorno seguente nel siracusano o nel messinese, convinto di dovere visitare solo la Valle dei Templi.”
In sostanza per La Gaipa manca di fatto la promozione del prodotto “Agrigento” partendo da un dato: “ci vuole il prodotto e la pubblicità di esso. Il tour operator o l’agenzia di viaggi oggi lavora più che altro su lunghe tratte o viaggi di nozze, ma il turista ormai va su internet e provvede da sè ad organizzarsi il viaggio, l’accordo con i tour operator o i viaggi organizzati ormai sono superati, il turista sceglie su internet la compagnia di volo più conveniente, la struttura recettiva che più gli aggrada insomma organizza da solo il proprio viaggio. Ci vuole la promozione accreditando l’immagine della Sicilia e di Agrigento nello specifico. L’ideale nella promozione è farla dall’alto verso il basso, bisogna prevedere tutta una serie di eventi di altissimo livello, non solo popolari, tali che per imitazione vorrano venire.
Per esempio, il turista è disponibile a pagare per andare in quei posti dove è stato un grande attore come George Clooney, in questa ottica il Google Camp è stata una manifestazione importante anche se non ha avuto la risonanza che dovrebbe avere. In merito alla Sagra del Mandorlo In Fiore, il patrimonio che ha è la continuità del marchio di ben 70 anni e che si ispira ad un tema di pace e fratellanza tra i popoli, l’unico valore, il tesoretto è questo. Noi abbiamo proposto come Consorzio da qualche anno di prevedere piccoli eventi di diplomazia, quando tu riesci a portare ad Agrigento un Ministro Estero, un Ambasciatore, esce la notizia a livello internazionale, accrediti la città di Agrigento come luogo di pace e di dialogo, ottieni un indotto notevole, ricordo quando venne il Papa furono rifatte tutte le strade ad Agrigento, se viene il Segretario di Stato Americano o il Cancelliere Tedesco, inevitabilmente miglioreranno le infrastrutture e i servizi, chiaramente deve esserci un motivo per ospitarlo, giochiamo questa carta, firmiamo un protocollo di pace, arrivano giornalisti internazionali. Abbiamo presentato al Sindaco idee per il patrocinio dell’Onu, oltre ad altre cose, l’anno scorso si è ottenuto qualcosa di piccolo ma l’obiettivo è avere un diplomatico che faccia delle dichiarazioni da Agrigento, città di pace, e che abbiano una risonanza mediatica internazionale. Aldilà del colore politico, onore al merito a Mariella Lo Bello e a Maria Grazia Brandara, che sono riuscite a portare ad Agrigento il miliardario indiano che vuole fare l’aeroporto di Messina, questo non prenderà neanche il caffè qua, va bene, però gliel’hai fatto vedere e magari si innamora di un pezzo di terra e ti cambia la vita, da cosa nasce cosa, creare le occasioni aumenta in bene la reputazione.”
Ma qual è il profilo del turista che viene ad Agrigento? Anche in base all’esperienza da albergatore: “Quello che pensa di risparmiare, chi ha i soldi e vuole spendere va a Cefalù, Taormina, ad Agrigento vedono i Templi e vanno in altre parti. Abbiamo alberghi 5 stelle che soffrono terribilmente, perchè quando capita magari che arriva il miliardario russo, per dire, uscendo da quella struttura non ha dove andare a spendere i soldi, non ha dove andare a fare shopping di un certo livello o locali di un certo genere per cui anche lui va via. Tutto deve essere graduale, ci sono delle azioni che nonostante noi le proponiamo da tempo non vengono messe in atto, non c’è o la capacità o l’interesse o tutte e due. Sono cose anche di piccolo costo, i soldi non ci sono, ma si parla di investire cifre piccolissime che avrebbero risultati importanti ma non vengono fatte, perchè a questo punto c’è un’incapacità amministrativa. E’ un dato di fatto! Gli operatori hanno fatto decine di riunioni anche con persone da fuori, ci vuole la volontà e l’umiltà!
Si è mai pensato di ispirarsi a iniziative di successo portate avanti da altre regioni o città che hanno avuto un forte sviluppo turistico negli ultimi anni, copiare la politica della Regione Puglia per dire, si è mai valutato anche di dialogare e confrontarsi con queste realtà?
“Non mi risulta e ci vuole anche coraggio e umiltà per fare questo. Per esempio, le autorizzazioni per l’eliporto sono ancora in funzione, i costi per far ripartire l’eliporto sono minimi ma non viene fatto. Un’altra mia proposta e che i <<bacchettoni>> non vogliono sentire è quella di realizzare una spiaggia turistica a Drasy, non è facile da raggiungere, non è di passaggio. Un segmento che fa vivere di turismo da trenta/quarant’anni il sud della Francia, persone che hanno portato uno stile di vita diverso, frequentate da famiglie, sono spiagge legittime, attiviamo un segmento pregiato di turismo anche noi, ma qui non si può fare… non voglio sapere il motivo, per cui quando ti confronti con queste mentalità piccole… un’altra cosa che ci penalizza molto è l’assenza di una vera e propria movida agrigentina. I locali sono sempre più in difficoltà, gli imprenditori pagano le tasse e gli impiegati o i dirigenti che abitano nella zona, gli stessi peraltro che probabilmente hanno figli che vivono fuori, si lamentano per i <<rumori>> danneggiando il territorio, a <<rompere le scatole>>; io non avrò mai una responsabilità amministrativa, ma se l’avessi per me in centro città prima delle tre di notte non dormirebbe nessuno, o cambi zona o insonorizzi la tua abitazione. La sicurezza e l’ordine interno va mantenuto dal locale, i quali pagano tasse e suolo pubblico, i ragazzi devono lavorare regolarmente, e il pubblico si occupi dei servizi e del controllo anche con sanzioni. Questa amministrazione ciò che non può controllare lo vieta, come il mortorio che c’è stato in questi anni per ferragosto, hanno ammazzato il ferragosto. Se tu hai un evento in grado di attirare 20/30 mila persone tu amministrazione lo devi trasformare in opportunità di benessere e non vietare di festeggiarlo perchè allora dimostri incapacità amministrativa solo perchè vengono gli incivili. Tu devi essere in grado di gestire questa situazione e trasformarla in una bella festa, questa è la tua abilità, chi sbaglia sarà punito se deve essere punito.”
Prima di concludere la nostra chiacchierata con il Presidente del Consorzio Turistico Valle dei Templi, Fabrizio La Gaipa, non potevamo parlare di Tassa di Soggiorno ed ecco la sua risposta: “hanno fatto una sciocchezza! La tassa di soggiorno ad Agrigento è una follia inapplicabile, ci penalizza rispetto ai nostri vicini, a Porto Empedcle o Realmonte non si paga, per cui invece di dormire nella città dei templi soggiornano vicino la Scala dei Turchi o a Porto Empedocle a ridosso delle spiagge. Se era così importante perchè Firetto non l’ha messa a Porto Empedocle quando era sindaco lì. La tassa di soggiorno è osteggiata ovunque, ad Agrigento, nonostante i pareri negativi di tutti, nonostante la documentazione del regolamento fosse palesemente viziata, il consiglio comunale ha ritenuto di votare sull’attenti, inquadrati e coperti, la tassa di soggiorno nonostante nella bozza della finanziaria è posto specificatamente l’inapplicabilità per il 2017. Insomma hanno voluto votarla, corre voce che abbiano speso 4 mila euro a seduta, quindi in totale 8 mila euro, per una tassa che non è applicabile, creando una frattura con tutti coloro i quali sarebbero stati sottoposti a questa tassazione, ma non solo, si dovrà ripartire da zero perchè il regolamento è illegittimo, hanno votato contro una legge dello Stato, per cui cosa hanno fatto? Noi siamo contrari alla tassa di soggiorno, anche perchè non attribuiamo fiducia a questa amministrazione che dovrebbero spendere al meglio queste somme, e questo è un dato di fatto, e comunque prima diamo i servizi e poi la potremmo valutare. Il Comune di Agrigento si trova così perchè politicamente, già da prima, anche dal punto di vista tecnico chi si è occupato delle finanze, a nostro giudizio, lo ha fatto molto male danneggiando gravemente la città di Agrigento, il turismo, tutti.”
Al termine di questa intervista ci si rende conto come comunque, Fabrizio La Gaipa parli da esperto nel settore turistico. Grande merito nel rilanciare, in un forte periodo di crisi economica, la sua struttura alberghiera in modo eccellente, l’Hotel Costazzura Museum & SPA ha avuto le migliori recensioni da giornali di fama internazionali, grazie alla dedizione e all’impegno dei fratelli La Gaipa certamente, ma anche nel sapere promuovere la sua struttura. Se pensassimo Agrigento come una grande azienda da rilanciare, perchè non partire da una buona comunicazione a livello internazionale che non necessita neanche di grandi investimenti e che il Presidente del Consorzio Turistico Valle dei Templi ha come bagaglio esperienziale personale. Solo con la sinergia di tutti gli enti e le buoni intenzioni questa città potrà finalmente turisticamente volare.