Sono 110 gli indagati, fra dirigenti scolastici, insegnanti e personale di segreteria: tutti pubblici ufficiali in servizio nelle scuole. Uno dei principali indagati è l’ex deputato regionale, nonché dirigente scolastico, Gaetano Cani, di Canicattì (Ag) al quale sono stati trovati sequestrati 300 mila euro in contanti tenuti in una scatola di scarpe custodita nella sua abitazione. Quattro le scuole paritarie che “vendevano” diplomi: l’istituto Pirandello di Licata, il Pirandello di Canicattì, l’Alessandro Volta di Canicattì, tutti nell’Agrigentino, e l’istituto San Marco di Acireale (Ct). Ventidue i diplomi taroccati. I risultati dell’inchiesta “Diplomat” sono stati illustrati dal procuratore capo di Agrigento Luigi Patronaggio e dai pm Simona Faga e Paola Vetro insieme al colonnello Giorgio Salerno, comandante provinciale della Guardia di Finanza di Ragusa (città da dove era partita l’indagine per il coinvolgimento di una scuola di Ispica) e al maggiore delle Fiamme gialle Luigi De Gregorio.
La Guardia di Finanza del Comando provinciale di Ragusa ha concluso l’inchiesta denominata “Diplomat”, che ha sgominato una presunta associazione a delinquere finalizzata al conseguimento di diplomi di maturità falsi o conseguiti dietro pagamento di somme di denaro.
Le indagini sono state inizialmente coordinate dalla Procura della Repubblica e successivamente trasferite per competenza territoriale ai magistrati di Agrigento.
Nel mirino degli investigatori le attività di un centro d’istruzione non riconosciuto dalle autorità scolastiche, con base ad Ispica, nel ragusano, e rapporti con scuole paritarie di Catania, Licata e Canicattì, in provincia di Agrigento. La Procura della Repubblica di Agrigento ha ritenuto gravi gli indizi di colpevolezza acquisiti e ha disposto il sequestro preventivo d’urgenza di 22 diplomi di scuola media superiore che sarebbero stati conseguiti irregolarmente nell’anno scolastico 2014-2015.
L’indagine vede coinvolte 110 persone, sequestrati in totale 448 mila euro e 22 diplomi falsi. La notizia era venuta fuori già nel 2016 e tra gli indagati figurava anche Gaetano Cani, ex deputato regionale, al quale sono stati sequestrati titoli di credito per circa 300 mila euro e migliaia di euro tutti in contanti, rinvenuti all’interno di una scatola di scarpe.
I reati contestati a vario titolo sono di associazione a delinquere , falso ideologico, abuso d’ufficio, rivelazione segreto d’ufficio, autocertificazione falsa.
Ci sarebbero anche dei prestanome. In cinque stavano già per iscriversi all’università grazie al falso diploma conseguito. A seguito di ciò si è provveduto al sequestro dei diplomi. Dalla conferenza stampa di oggi- alla presenza del Procuratore Luigi Patronaggio unitamente ai massimi esponenti della GdF di Ragusa ed Agrigento e a Simona Faga, titolare del fascicolo- è emerso che, tra le altre cose, si attuava un’attività scolastica fasulla con prove scritte costruite a tavolino e prove orali che nemmeno si tenevano come spiegato dal comandante della Guardia di Finanza di Ragusa, Colonnello Giorgio Salerno. Addirittura una prova scritta in particolare è stata prodotta in data antecedente ad un fatto di attualità. Le indagini proseguono e potrebbero esserci ulteriori sviluppi. Gli studenti non risultano indagati al momento ma sono stati sentiti come persone informate sui fatti insieme a dei genitori che hanno fornito utili elementi. (Leggi anche la nota di Gaetano Cani)
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