I giudici del Tribunale del Riesame di Palermo hanno rigettato i ricorsi, e confermato le ordinanze di custodia cautelare in carcere, per i favaresi Gerlando Russotto, 31 anni e Michelangelo Bellavia, 32 anni, finiti in manette nell’ambito dell’inchiesta “Mosaico”, che ha fatto luce sulla faida scatenata da due gruppi rivali, sull’asse Favara-Liegi.
Russotto e Bellavia, difesi dagli avvocati Giuseppe Barba e Salvatore Cusumano, restano detenuti in carcere. Il Riesame ha escluso a carico di Russotto la sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza in due ipotesi di detenzione illegale di armi, e al metodo mafioso contestato per due ipotesi di cessione di droga.
Per Bellavia l’accusa è soltanto per il possesso di armi, rinvenute nel corso del blitz, dal personale della squadra Mobile di Agrigento e dello Sco.
Le indagini, coordinate dalla Dda di Palermo, hanno consentito di ricostruire la scia di sangue con 5 omicidi consumati, e altrettanti tentati (commessi tra Liegi e Favara tra il 2016 ed il 2018), e altri due tentati omicidi, che sarebbero stati commessi ai danni di Calogero Bellavia, arrestato più volte negli ultimi anni, e noto per essere stato il vivandiere del boss empedoclino Gerlandino Messina, ed Emanuele Ferraro, poi ucciso.
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