Avrebbe costretto prima un fratello, e in seguito anche l’altro, a consegnargli somme di denaro in diverse occasioni, e di diverso importo: da 50 euro, fino a 200 euro. In una occasione si sarebbe spinto a chiedere 400 euro, minacciando ritorsioni in caso di mancata consegna. Un ventinovenne Dario Marchese Ragona, originario di Canicattì, è finito a processo con le accuse di estorsione, e minaccia, ai danni di due giovani fratelli canicattinesi.
Il sostituto procuratore della Repubblica di Agrigento, Emiliana Busto, al termine della sua requisitoria, ha chiesto la condanna dell’imputato a tre anni, e sei mesi, di reclusione, e 1.000 euro di multa. La vicenda risale tra la fine del 2012, e l’inizio del 2013. Il processo è in corso di svolgimento dinnanzi ai giudici della prima sezione penale del Tribunale di Agrigento (presidente Alfonso Malato).
Nell’udienza di ieri ha discusso anche la difesa dell’imputato, rappresentata dall’avvocato Angela Porcello, che ha invece chiesto l’assoluzione nei confronti del giovane perché il fatto non sussiste e non costituisce reato o, in subordine, la riqualificazione del reato da estorsione a violenza privata. La sentenza sarà emessa il 30 gennaio prossimo.