Il Consiglio Comunale ha fermato il progetto di esternalizzazione dei parcheggi, bocciando il project financing. Con 10 voti favorevoli e 6 astenuti, è stato approvato l’atto di indirizzo che impegna l’amministrazione a ritirare in autotela la proposta di delibera.
I consiglieri che hanno votato a favore del ritiro della proposta, ritenendola non vantaggiosa per la città e non allineata con il PUMS (Piano Urbano della Mobilità Sostenibile), sono stati: La Felice, Spataro, Firetto, Alfano, Zicari, Vaccarello, Bongiovi, Costanza Scinta, Cirino e Nobile.
Già a febbraio, il Consiglio aveva espresso preoccupazione, invitando la giunta a rivedere il piano. Pur riconoscendo la necessità di una corretta regolamentazione dei parcheggi, i consiglieri ritengono che serva un progetto che risponda maggiormente alle esigenze del territorio.
Ora, la palla passa alla Giunta, che dovrà decidere se andare avanti o fare marcia indietro considerato che l’atto di indirizzo non è vincolante.
Il project financing è una modalità di finanziamento utilizzata per la realizzazione di opere pubbliche o progetti infrastrutturali, in cui il rischio e il finanziamento dell’opera sono principalmente affidati a soggetti privati, mentre l’amministrazione pubblica ha un ruolo di regolazione e controllo.
Nel caso specifico dei parcheggi, il project financing avrebbe previsto che un soggetto privato si occupasse della gestione e della realizzazione dei parcheggi cittadini (ad esempio, costruendo nuove aree di sosta o ristrutturando quelle esistenti) in cambio di una concessione per la gestione stessa. Il privato, quindi, avrebbe avuto il diritto di gestire i parcheggi per un periodo determinato (di solito molti anni), incassando i proventi dalle tariffe di sosta.
In cambio, l’amministrazione comunale avrebbe ottenuto il miglioramento della rete di parcheggi senza dover affrontare i costi iniziali di realizzazione, ma mantenendo un controllo sulle modalità di gestione e sulle tariffe.
Tuttavia, secondo i consiglieri di opposizione, il project financing proposto è stato ritenuto non vantaggioso per la città, poiché non in linea con le esigenze locali, e non era stato integrato nel Piano Urbano della Mobilità Sostenibile (PUMS), un documento fondamentale per la pianificazione delle politiche di mobilità della città. Pertanto, l’opposizione in Consiglio Comunale ha deciso di respingerlo.
Interviene anche il Codacons, chiarendo i recenti sviluppi: questa decisione ha segnato un momento significativo, poiché l’amministrazione comunale è stata messa in minoranza da consiglieri della stessa maggioranza. Tuttavia, il Codacons sottolinea che l’atto di indirizzo non è vincolante e non obbliga l’amministrazione a ritirare il progetto.
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