DA LA SICILIA DI OGGI. Chiarita la vicenda dell’elicottero atterrato domenica a San Leone. «Abbiamo tutte le autorizzazioni per atterrare a San Leone» «Abbiamo tutte le autorizzazioni, e i nostri elicotteri possono atterrare in qualsiasi spazio, come da regolamento Enac. Per le prossime volte, insisto ad atterrare in quell’area, a San Leone. Area che ci è stata concessa in maniera regolare dal proprietario del terreno».
Esprime tutta la sua amarezza l’agrigentino Lillo Lentini, direttore della “Butterfly” (società con sede fuori Sicilia, che offre servizi di elitaxi e aerotaxi, sia per il turismo che, per lavoro) per il trambusto mediatico creato dall’elicottero, proveniente da Catania, e atterrato in una vasta area parcheggio, quasi di fronte ai lidi balneari, del viale delle Dune. Qui ha lasciato quattro turisti inglesi, che avevano deciso di visitare la Valle dei Templi. La polizia di Stato intervenuta, per un controllo, inizialmente non ha riscontrato l’obbligatoria autorizzazione. Poi tutto è stato chiarito.
«Non risultava nulla in Questura – continua Lentini – perché avevo inviato l’avviso ai carabinieri. Il regolamento mi permette di avvisare sia la polizia, che i carabinieri. Quindi per mia scelta una volta avviso uno, e una volta avviso l’altro. Mi preme sottolineare, che non è la prima volta che i nostri elicotteri fanno “tappa” ad Agrigento. E’ già successo altre volte anche nel recente passato, e gli elicotteri hanno atterrato in quella zona. Prima di domenica, siamo stati ad Agrigento nel mese di maggio scorso, impegnati con tre velivoli per il Giro d’Italia. Siamo da poco sul territorio, abbiamo una postazione con due elicotteri a Catania, e il mio è un servizio per fare crescere il turismo nella mia terra, non capisco tutte queste storie, nate dal nulla».
La presenza dell’elicottero ha attirato l’attenzione di tutti, nel centro cittadino, così come nelle zone periferiche, principalmente nella località balneare. I cittadini si sono subito resi conto che, non era un velivolo di soccorso, né appartenente alle forze di polizia. Poco più tardi ha atterrato nell’area parcheggio per auto, al viale delle Dune. «Ho seguito la tratta autorizzata per questo tipo di velivoli – riprende Lentini – il divieto di sorvolo vale soltanto per le aree segnate con un cerchio rosso, ossia l’area archeologica, la zona di Zingarello, con il vicino poligono, e l’area dove insiste il carcere. Il pilota ha osservato in maniera scrupolosa il regolamento. E non è vero che l’elicottero ha atterrato in mezzo alle auto o sulla spiaggia, come ha segnalato un individuo alla polizia. Il proprietario del terreno, quella mattina, sapeva del nostro arrivo e ha lasciato libero lo spazio per l’atterraggio. Ricordo un’altra cosa – conclude, che per gli elicotteri con almeno 100 voli, non c’è bisogno della presenza di vigili del fuoco, né di un’ambulanza»
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