Con la pubblicazione del decreto dell’assessorato regionale delle autonomie locali si è aperta ufficialmente la campagna elettorale nei Comuni che il prossimo 10 giugno saranno chiamati a rinnovare sindaci e consiglieri.
Dovevano essere 17 i Comuni interessati dalla tornata elettorale, probabilmente saranno 15: Camastra non ci sarà perché l’ente è stato sciolto per accertate ingerenze della criminalità organizzata locale alle amministrative del 2013 quando vinse Angelo Cascià, che in questi 5 anni ha amministrato il paese e con molta probabilità non si voterà nemmeno a San Biagio Platani, dove il sindaco Santino Sabella si è dimesso dopo essere stato arrestato nell’operazione antimafia “Montagna”.
Si voterà invece ad: Alessandria della Rocca, Burgio, Calamonaci Castrofilippo, Cianciana, Grotte, Joppolo Giancaxio, Licata, Lucca Sicula, Menfi, Ravanusa, Sambuca di Sicilia, San Giovanni Gemini, Sant’Angelo Muxaro, Santo Stefano di Quisquina. Tranne Licata, che è il più grosso centro agrigentino dove si vota col sistema proporzionale, negli altri Comuni è attivo il sistema elettorale maggioritario. Significa che ci sarà un solo turno, quello del 10 giugno appunto, senza possibilità di ballottaggio perché sarà dichiarato eletto il candidato sindaco che avrà riportato il maggior numero di voti. A Licata invece, se nessun candidato riporterà il 50 per cento più uno dei voti rispetto agli elettori che si presenteranno ai seggi, si terrà il turno supplementare, dopo 15 giorni, tra i due candidati che hanno riportato il maggior numero di voti. La ripartizione dei seggi sarà fatta col sistema proporzionale. E diminuiranno, in questa tornata elettorale anche gli scranni: ad esempio nella città marinara non saranno eletti più 30 consiglieri come accaduto fino al 2015 ma gli inquilini di Sala dell’Aquila saranno 24. Sei in meno.
A Licata, dove si torna al voto dopo 3 anni, visto che la precedente legislatura, quella con Angelo Cambiano sindaco è stata interrotta per l’approvazione della mozione di sfiducia il 9 agosto dello scorso anno) al momento, il toto candidati segna il numero 7 (tutti aspiranti a diventare sindaco). Si tratta di Giuseppe Galanti, che nel 2015 è stato sconfitto al ballottaggio da Angelo Cambiano. L’ex farmacista sarà il candidato delle liste civiche Popolari ed autonomiste che hanno come leader il deputato regionale, Carmelo Pullara. Su Galanti potrebbero convergere nuovamente il Pd e l’Udc e Forza Italia. Ed è proprio nel partito di Berlusconi che stanno registrando le prime tensioni elettorali. Infatti la segreteria locale, guidata da Carmelo Sambito è stata “commissariata” da Riccardo Gallo, coordinatore regionale che ha affidato il compito di stilare e presentare la lista azzurra al campobellese Michele Termini. Ingerenza che non è stata gradita da Sambito e compagni, tant’è che lo stesso ufficializzerà nelle prossime ore la sua decisione: se lasciare il partito o meno. Il commissariamento è dovuto al fatto che il gruppo locale avrebbe voluto candidare l’ex consigliere comunale Giuseppe Todaro, ma questa scelta non piace ai vertici regionali che vorrebbero convergere su Galanti. A sfidare il candidato Galanti non ci sarà Angelo Cambiano, che potrebbe essere della partita ma non come sindaco, bensì come candidato al Consiglio comunale con la lista del Movimento Cinque stelle. Partito che punta alla candidatura a sindaco di Gabriella Soraci, insegnante sponsorizzata dal gruppo storico pentastellato, oppure di Fabio Amato, presidente della Finziade, sostenuto da Cambiano. Tra i candidati a sindaco anche l’ex comandante della polizia locale di Licata e Gela, Giuseppe Montana che sarebbe sponsorizzato dal gruppo vicino all’ex sindaco Angelo Balsamo. Poi c’è l’outsider Angelo Vincenti, ex consigliere comunale ed infine due “stranieri”: Sergio Coniglio, preside dell’istituto tecnico Re Capriata, per “Il popolo della famiglia” e l’ex sindaco di Ravanusa, Vito Coniglio, coinvolto da quelli della sinistra. Ed a proposito di Ravanusa, sono tre i candidati a sindaco: l’uscente Carmelo D’Angelo, il pentastellato Renato Speciale e l’avvocato Lillo Massimiliano Musso. Anche per Ravanusa, l’onorevole Gallo ha affidato il compito di elaborare la lista di Forza Italia al commissario, Michele Termini.