La Città di Agrigento ha il suo nuovo gonfalone. “Questo emblema, carico di simbolismo, rappresenta l’orgoglio e l’identità di Agrigento in tutta la sua gloria”, commenta il sindaco Francesco Micciché. “Il gonfalone- continua il primo cittadino- è molto più di un semplice vessillo, è l’espressione tangibile della storia, della cultura e dell’appartenenza di questa comunità. Ogni dettaglio di questo simbolo è stato attentamente progettato per riflettere l’essenza di Agrigento.” Il nuovo gonfalone ha mandato in soffitta il precedente: lo stemma con la banda rossa e i tre giganti che sorreggono tre torri era una creazione degli anni del Fascismo. Già nel 2011 era stata sollecitata la modifica poiché indebitamente, caduto il fascismo, il fascio littorio era stato sostituito dal simbolo della Repubblica, ma secondo l’Ufficio Araldica sarebbe dovuto saltare l’intero capo. Da qui l’esigenza, peraltro sollecitata a gran voce dalla cittadinanza all’amministrazione comunale precedente, affinché si ponesse rimedio. Si chiedeva, in particolare, che lo stemma fosse più rispettoso delle tradizioni storico-araldiche delle città. Tra le criticità rilevate rispetto al vero stemma cittadino, quello scolpito su pietra e custodito al museo civico, c’era ad esempio il fatto che nel gonfalone “abusivo” i tre giganti fossero tutti maschi, mentre invece tra loro hanno anche una donna: Fama. Questa mattina il gonfalone è stato esposto in occasione della riapertura del sacrario militare, all’interno del cimitero di Bonamorone alla presenza del sindaco di Agrigento e delle autorità civili e militari, “scortato” dagli agenti della Polizia Locale.
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