Difficile dire con esattezza quali siano i motivi che hanno reso il calcio uno degli sport più seguiti e remunerativi del mondo. Certo è che, da un certo momento storico in poi, la travolgente passione per il pallone rotondo si è trasformata in un business miliardario. Si stima che ogni anno, nel settore calcistico mondiale, circolino tra i 45 e i 50 miliardi di dollari. Soltanto in Europa, tra il 2022 e il 2023, si sono generati introiti superiori a 35 miliardi di Euro.
Questi numeri, per quanto potenzialmente alterati dalle dinamiche degli sponsor e dal settore delle scommesse sportive, indicano quanto oggi il calcio sia un qualcosa di estremamente serio, da qualsiasi angolazione lo si guardi. Le stesse piattaforme di gioco hanno fatto un enorme salto in avanti, rendendosi sempre più intuitive, accattivanti, ben strutturate e ricche di promozioni interessanti come, ad esempio, il bonus benvenuto snai.
Oggi non si cura soltanto il look di un calciatore, la comunicazione di una società o l’offerta intrattenitiva di un club, ma si investono forze e capitali per monitorare chi rappresenta il cuore pulsante di questo mondo: i giocatori. Per questo, oggi il settore calcistico guarda con attenzione all’applicazione dell’Intelligenza Artificiale. Ma come può questa, in effetti, avere un qualche impatto sul mondo degli sport?
Dalla terra battuta agli spot
Il calcio è uno sport che nasce, nella sua forma più moderna, all’inizio del ‘900. Tra l’ultimo decennio del 1800 e i primi del 1900 venne fondata la stragrande maggioranza dei club che si conoscono ancora oggi. Inizialmente si trattava di uno sport seguito e praticato, ma non era certamente una fonte di guadagni quanto lo è adesso. Spesso per i giocatori non era prevista neanche la retribuzione e, quando c’era, si trattava ugualmente di cifre piuttosto esigue.
Oggi, un calciatore viene pagato diverse migliaia di euro solo per indossare gli scarpini di un determinato brand durante una partita ufficiale. Cosa è cambiato, quindi? Certamente, l’interesse del pubblico. Tutto ciò genera introiti, e anche piuttosto consistenti, che provengono principalmente da 3 settori distinti: i diritti tv, gli sponsor e le scommesse sportive.
Di questi tempi un club in inglese, ad esempio nell’anno 2022-23, ricava in media solo di diritti televisivi circa 162 milioni di Euro. In Italia la media è più bassa, si parla di quasi 51 milioni e l’Inter che è la squadra che ne riceve di più ne incassa solo 87 milioni.

Questo interesse si estende, come preannunciato anche poco sopra, a diversi settori affini a quello sportivo e che con questo convivono. Parliamo, infatti, di diritti televisivi, di cui si è parlato poco fa, ma anche gli sponsor e l’ambito delle scommesse sportive, la cui popolarità continua a crescere anno dopo anno..
Quello del betting, infatti, è il settore che più tra tutti ruota attorno al panorama calcistico e sportivo in generale. Grazie all’avvento di internet, e soprattutto alla sua diffusione su smartphone, sono sempre di più gli utenti che preferiscono giocare e scommettere su eventi di tipo sportivo. Si stima che in Italia ogni anno il 25% della popolazione, pari a circa 15 milioni di abitanti, scommette su eventi sportivi online.
Ci sono calciatori e arbitri che hanno fatto pubblicità su tutto. Ad esempio Pier Luigi Collina, uno dei più importanti arbitri italiani dell’intero panorama mondiale, ha prestato la propria immagine sia come testimonial per alcuni videogiochi ma anche per un’azienda giapponese che commercializza Takoyaki, famosissime polpette giapponesi a base di polpo e verdure.
Il Calcio e la sua evoluzione
L’enorme quantitativo di soldi che ruota attorno a questo sport, e che di conseguenza lo alimenta, è direttamente proporzionale alle prestazioni sportive di club e calciatori. Più si vince, più si fa spettacolo e più si incassa. Per ottenere dunque questi effetti è necessario che i protagonisti siano sempre al mille per cento.
Nello scenario del calcio moderno c’è sempre un team ben preparato,match analysis, che passa allo staff dell’allenatore dati su dati per conoscere i punti di forza e quelli deboli, sia relativi alla propria squadra che agli avversari. È chiaro che questo ha modificato drasticamente il modo di preparare una singola partita o un intero campionato.
Nei grandi club è sempre più in voga, ad esempio, l’utilizzo di moderni droni che riprendono le immagini dall’alto durante le sessioni di allenamento. Successivamente le riprese vengono utilizzate per correggere le posizioni in campo o i movimenti della squadra. E questo basta per rendere comprensibile quanto la tecnologia abbia già preso il largo nel mondo calcistico nel 2024.

L’IA e il mondo del calcio
Quello dell’IA è oggi un argomento parecchio discusso, soprattutto grazie alla sua recente e rapida diffusione. Si tratta di algoritmi che hanno la capacità di analizzare grandi quantità di dati simultaneamente. Il calcio, logicamente, non poteva starsene alla larga. Al momento non sono moltissime le realtà che ricorrono a questa tipologia di strumenti ma non è detto che non stiano già valutando le sue possibili applicazioni.
Il Liverpool, per esempio, ha ammesso di ricorrere all’IA per analizzare alcuni dati dei match, come i calci d’angolo. I Reds hanno stretto un accordo di collaborazione con DeepMind, società specializzata nel mondo IA di Google, per massificare i risultati sul campo. Quest’anno hanno deciso di applicare l’algoritmo per riuscire a migliorare le strategie da calcio d’angolo.
Un futuro Hi-Tech
Non c’è dubbio che, se servirà a vincere, le squadre saranno disposte a tutto pur di raggiungere l’obiettivo. Va considerato però che non tutti hanno le stesse disponibilità economiche, infatti finora soltanto il Liverpool ha potuto sottoscrivere un accordo di questo tipo. Passeranno anni prima che tutte le società si adeguino e, fino ad allora, ci si affiderà soltanto all’essere umano, soprattutto nell’ambito delle categorie inferiori.
Come ad esempio ha fatto l’Akragas, squadra di Agrigento che gioca in Serie C, che ha affidato la panchina al mister Giancarlo Favarin. Sicuramente, per risollevare le sorti della squadra, l’allenatore non potrà contare su droni o IA ma dovrà ricorrere ai vecchi metodi: grinta e duro lavoro.
Il software prende il nome di TacticalAI e riesce ad estrapolare diversi dati, come spiegato nel grafico in basso:

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