Sono tutte e quattro con il fiato sospeso le squadre agrigentine che militano nel campionato regionale di Eccellenza, girone A. Seppur con obiettivi diversi, chi lotta per vincere il campionato, chi per i playoff, altri per salvarsi ed evitare i play out, insomma dal Licata al Pro Favara, passando per il Kamarat i giochi non sono ancora fatti.
Nella 28esima giornata, quella disputata domenica, le battistrada Licata e Canicattì hanno vinto, mantenendo le stesse posizioni di vertice: i gialloblu’ allenati da Giovanni Campanella si sono imposti, sul neutro del “Ribolla” di Palermo sull’Alcamo con il risultato finale di 3 a uno. Campo neutro in quanto, a seguito dei disordini del fine partita nella gara di ritorno di Coppa Italia nazionale dilettanti, che ha sancito l’esclusione dalla competizione per la squadra licatese, lo stadio Dino Liotta è stato squalificato fino al 30 giugno, praticamente per questa stagione non potrà ospitare nemmeno le partire dei playoff qualora il Licata dovesse chiudere il torneo al secondo posto. Tra l’altro, non solo il “Liotta” è stato squalificato ma anche i tifosi non potranno seguire la squadra quando giocherà in casa (si fa per dire) perché la lega ha disposto anche che le partite si devono disputare a porte chiuse. A meno che non venga accolto il ricorso presentato dal presidente Danilo Scimonelli per conto della società. Con la vittoria contro l’Alcamo il Licata ha mantenuto il secondo posto con 62 punti a meno tre dalla capolista Marsala. Domenica prossima, nella penultima giornata, i gialloblu’ affronteranno in trasferta il Castelbuono, che deve evitare i play out. E sarà battaglia.
Tiene testa alle prime della classe anche il Canicattì di mister Seby Catania, che supera agevolmente il Kamarat, di fronte ai propri tifosi al Carlotta Bordonaro (reti di Sangiorgio, Scariolo e Mariano Cordaro) e mantiene la quinta posizione, l’ultimo treno per i playoff, obiettivo societario fissato all’inizio della stagione. Soddisfatto l’allenatore del Canicattì, Seby Catania: “I ragazzi per la prima mezzora hanno sentito l’importanza della partita, dei punti in palio, dell’obiettivo da raggiungere e questo non ci ha resi lucidi. Poi siamo stati bravi a sbloccare la partita e portare in casa questi tre punti che ci tengono in corsa per il nostro obiettivo. Adesso si pensa al Campofranco. La penultima finale e poi tireremo le somme”. Ed è proprio questa la partita forse più difficile per i biancorossi. Da ieri la squadra ha ripreso la preparazione per il match contro il Campofranco allenato dall’ex Giovanni Falsone. I nisseni devono conquistare i tre punti a tutti i costi. Anche il Canicattì ha bisogno di vincere per mantenere il quinto posto e non può sperare nel favore del Kamarat chiamato a battere il Caccamo. Restano due partite da giocare, prima col Campofranco in trasferta e poi col Marsala in casa. Saranno dunque 180 minuti di fuoco.
La sconfitta a Canicattì ha scompigliato i piani di mister Renato Maggio, allenatore del Kamarat che per evitare i play out dovrà battere a tutti i costi il Caccamo. Maggio analizza la gara di domenica. “Andare a Canicattì – ha detto – con l’obiettivo di vincere era quasi utopistico, perché sapevamo che loro hanno un obiettivo, i playoff, e difficilmente se lo faranno sfuggire”. In bilico anche il Pro Favara affidato, dopo le dimissioni del tecnico Gaetano Longo, a Gerlando Contino, giocatore d’esperienza che fino a dicembre ha disputato la serie D, salvo poi approdare nel Favara dopo un piccolo “passaggio” nel Canicattì, dove si era accasato nel mercato di riparazione e con quella maglia aveva anche segnato una rete.
Dopo un campionato difficile, il Pro Favara, che domenica ha pareggiato col Cus Palermo (uno a uno al “Brucculeri”) potrebbe tirarsi fuori dalla zona calda. Ma prima dovrà battere il Monreale, domenica prossima, in trasferta. E non sarà semplice.
Segui il canale AgrigentoOggi su WhatsApp