“Il mio ex marito più volte mi ha maltrattato, e in alcune occasioni picchiato, anche davanti a mio figlio piccolo, e una volta mentre ero incinta”. Ha confermato in aula i fatti, già raccontati in sede di denuncia, la trentenne agrigentina, che con l’assistenza dell’avvocato Monica Malogioglio, si è costituita parte civile, al processo, in corso di svolgimento dinnanzi al collegio dei giudici del Tribunale di Agrigento, presieduto da Wilma Angela Mazzara, che vede imputato l’ex marito un quarantenne di Cammarata, accusato di stalking, maltrattamenti, lesioni e rapina.
I fatti risalgono dal 2006, e sono culminati nel 2020, quando l’imputato sfondò la porta di ingresso dell’appartamento coniugale, in piena notte, aggredendo con un pugno la giovane, davanti ai figli, poi l’avrebbe rapinata del cellulare. Negli anni la presunta vittima sarebbe stata ripetutamente minacciata, e in alcuni casi percossa, poi, sarebbe iniziata da parte dell’ex, una vera e propria persecuzione a suon di appostamenti, e pedinamenti, che le hanno reso la vita impossibile.
La donna ha raccontato le violenze, e il figlio piccolo avrebbe assistito ad una delle aggressioni più brutali. Per anni sarebbe stata maltrattata, e aggredita fisicamente, anche nel periodo in cui era incinta. In un’altra occasione dopo essere stata picchiata, sarebbe ricorsa alle cure dei sanitari per farsi medicare i traumi. Dopo anni di sofferenze e violenze, nel 2019 la trentenne ha detto basta, ed ha denunciato l’uomo.
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