Abbiamo chiesto a Don Angelo Chillura, una testimonianza su Monsignor Luigi Bommarito che lo ha chiamato come suo segretario personale negli ultimi anni del suo episcopato nella Chiesa di Agrigento, dal 1986 al 1988, quando fu trasferito nella Diocesi di Catania.
Lo stare accanto ad una grande personalità – racconta don Angelo -, ha segnato in maniera determinante la mia vita sacerdotale.
In questo momento più che singoli episodi o gli aspetti pastorali ed ecclesiali del suo ministero, desidero ricordare alcuni elementi caratteristici della sua personalità.
È stato un tessitore di relazioni e costruttore di comunione. Non escludeva e non emarginava nessuno. Ha amato la Chiesa e i preti. Sapeva capire i carismi delle persone e li valorizzava.
La benevolenza è stata virtù costante. Capace di suscitare speranza ed ottimismo. Sapendo sdrammatizzare sempre le situazioni più difficili. Incapace di conservare risentimento. Anzi, se c’era qualche problema, era sempre lui a fare il primo passo per recuperare il rapporto e ricreare un clima sereno.
Affrontava con grande pazienza, forza e serenità le difficoltà della vita, senza mai spegnere il sorriso che tutti quanti ricordano.
Ha voluto bene a tutti. Si è fatto volere bene da tutti. E tutti lo hanno sempre considerato come un amico o uno di famiglia.
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