Decoro o disdoro? Se lo domanda Paolo Giansiracusa, Storico dell’Arte, è Docente Universitario Ordinario, titolare della. Iª Cattedra di Storia dell’Arte all’Accademia di Belle Arti di Catania, nonché dell’Accademia Michelangelo di Agrigento.
“Siamo ad Agrigento dove l’architettura storica cade a pezzi, il verde urbano è un optional, l’arredo degli spazi cittadini non esiste eppure – afferma il critico – si dipingono muri, immaginando quello che non c’è. Ma come è possibile che invece di fare si preferisce fingere? Che senso ha imbellettare le rughe, mettere cipria laddove bisognerebbe riparare le ferite ? Senza nulla togliere alla buona volontà di chi ha fatto, vorrei chiedere a chi ha deciso se non era meglio ripulire i muri dalle piante ruderali, se non era più utile risanare la città dotandola di quel che serve al vivere civile” .
Dello stesso avviso il professore Alfredo Prado che si dice daccordo con Giansiracusa.
Il riferimento è ad Il Festival del Paesaggio che celebra le bellezze della città di Agrigento attraverso Street Art, Land Art e vari eventi. In programma in questi giorni nella città dei templi e che come afferma il sindaco Calogero Firetto sono solo un preludio di quello che saranno gli eventi per celebrare Agrigento 2020.
“Leggo di disapprovazioni e invettive per Utopia Fest 2019. Ad Agrigento ci vorrebbe un’Utopia che duri 365 giorni l’anno, che ci risvegli dal torpore in cui è piombata la nostra città. Stasera tutti alla Cattedrale, che già ieri pulsava di vita.” Così il Deputato del Movimento 5 Stelle di Agrigento Michele Sodano in una nota Facebook
Alle polemiche risponde il Direttore artistico dell’evento, Andrea Tripaldi.
Il nuovo spaventa sempre. Ma è bello. Perché la novità è sempre bella.
In questi giorni, tutti stiamo assistendo ad una ventata di novità e gioia derivante dalla presenza di validi artisti ma anche per l’entusiasmo che amministratori, istituzioni e cittadini tutti, stanno riversando nei confronti di Utopia. Di questo processo nato dal basso e con il confronto, sin dall’inizio con chi amministra questa città, che ha voluto sostenere, incoraggiare e accompagnare questo lungo processo, se pur non facile.
Questo entusiasmo deve essere superiore alle critiche, dubbi o prese di posizione di chi vuole spegnere la visione utopica che con questo Festival stiamo vivendo… per generare bellezza.
Con le nostre azioni non stiamo facendo politica partitica, ma stiamo cercando di realizzare una politica culturale che sappia sperimentare un approccio radicalmente nuovo per raccontare, secondo noi, una città, un paesaggio, in una prospettiva nuova, e anzi inedita, centrale.
Il chiacchiericcio da bar lo lasciamo in quei luoghi.
Il confronto, il dialogo costruttivo e intelligente lo rimettiamo al centro dell’agorà della polis… per la quale stiamo lavorando e stiamo lasciando un segno attraverso i murales e altre forme d’arte.
Sepulveda scrisse che “Vola alto solo chi osa farlo”… facciamolo insieme!
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