Verso le Amministrative, straordinaria partecipazione all’incontro della Democrazia Cristiana: oltre 400 persone all’Hotel Akrabello
AGRIGENTO – Oltre quattrocento persone, una sala gremita e un entusiasmo che sa di ritorno alla partecipazione vera. È il bilancio dell’incontro che la Democrazia Cristiana ha organizzato ieri pomeriggio all’Hotel Akrabello, per tracciare la rotta in vista delle Amministrative 2026.
Un appuntamento che ha segnato, di fatto, l’apertura ufficiale della stagione politica in città. Al tavolo dei relatori il segretario nazionale Totò Cuffaro, la segretaria provinciale Antonietta Vita e il capogruppo all’Ars Carmelo Pace, affiancati da Marco Zambuto, già sindaco di Agrigento, che ha portato il suo contributo con un intervento appassionato e lucido sulla necessità di recuperare i valori della buona amministrazione.
La sala gremita e attenta ha confermato il momento di forte vitalità che il partito sta attraversando. Presenti amministratori, consiglieri e simpatizzanti provenienti da tutta la provincia, in un clima di confronto politico ma anche di riconoscimento reciproco. Tra i tanti volti noti in platea, il direttore di Pediatria dell’Ospedale San Giovanni di Dio, Giuseppe Gramaglia, Aldo Capitano, promotore del progetto “Insieme nel Sociale”, e diversi esponenti del mondo professionale e associativo che negli anni hanno rappresentato un punto di riferimento per la città.
L’intervento di Antonietta Vita ha richiamato l’importanza del radicamento territoriale e, soprattutto, del ruolo delle donne nella politica locale, tema più che mai attuale in una città che continua a non esprimere candidature femminili di vertice. Un’assenza che pesa, e che testimonia come il rinnovamento resti ancora un obiettivo più evocato che realizzato. Più istituzionale l’intervento di Carmelo Pace, che ha illustrato il lavoro svolto all’Ars e il ruolo della DC nel panorama regionale.
Decisamente più incisivo, invece, il discorso conclusivo di Totò Cuffaro, che ha riportato la riflessione su un piano umano e valoriale. «La politica — quella vera — non è solo leggi e bilanci. È chinarsi sul dolore della gente, riconoscerlo e provare a trasformarlo in futuro» ha detto, rilanciando un messaggio di umanità, ascolto e responsabilità. Parole che hanno trovato forte risonanza tra i presenti, segno che il richiamo all’etica pubblica resta un tema centrale anche per chi si prepara alla competizione amministrativa.
L’incontro dell’Akrabello è stato, in definitiva, un momento di forza e di chiarezza: la Democrazia Cristiana si mostra compatta, determinata e pronta a giocare un ruolo da protagonista nella partita politica che porterà alle elezioni del 2026. In un contesto attraversato da tensioni — come quelle legate all’uscita di Fratelli d’Italia dalla giunta Miccichè dopo il “caso Ciulla” —, la DC prova a presentarsi come forza di equilibrio e di dialogo.
L’incontro ha dimostrato che la politica agrigentina conserva energia e partecipazione, ma resta la sfida più difficile: tradurre l’entusiasmo in progetti e volti capaci di interpretare davvero il cambiamento. La partita che si apre da qui al 2026 dirà se Agrigento saprà compiere questo passo.
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