I poliziotti del Commissariato di Canicattì, hanno denunciato, in stato di libertà, alla Procura della Repubblica di Agrigento, G.M., 35enne, nativo di Palermo, poiché si sarebbe reso responsabile dei reati di minaccia e danneggiamento ai danni del gestore di un noto locale di ristorazione. I fatti avevano origine nel mese di dicembre scorso, allorquando, il ristoratore ha denunciato di avere subito da diverso tempo il danneggiamento degli arredi esterni del proprio locale.
Il gestore che aveva avuto in locazione l’immobile adibito a ristorante da D.N.M., di Canicattì, residente nell’appartamento del piano soprastante, nonché genitore del denunciato, non appena si era verificato il danneggiamento, aveva controllato le immagini delle videocamere di sorveglianza, riconoscendo l’autore del gesto, quale figlio dei proprietari.
Nelle giornate successive, l’esercente avrebbe subito anche insulti e minacce ed il danneggiamento della propria autovettura parcheggiata nei pressi del locale.
Due testimoni dell’accaduto, con il loro prezioso intervento, riuscivano ad allontanare G.M., e a riconoscerlo, presso gli Uffici del Commissariato con individuazione fotografica. Il supporto DVD, contenente le immagini riproducenti gli eventi criminosi, veniva acquisito dagli inquirenti e messo a disposizione dell’Autorità giudiziaria.
Il gestore che aveva avuto in locazione l’immobile adibito a ristorante da D.N.M., di Canicattì, residente nell’appartamento del piano soprastante, nonché genitore del denunciato, non appena si era verificato il danneggiamento, aveva controllato le immagini delle videocamere di sorveglianza, riconoscendo l’autore del gesto, quale figlio dei proprietari.
Nelle giornate successive, l’esercente avrebbe subito anche insulti e minacce ed il danneggiamento della propria autovettura parcheggiata nei pressi del locale.
Due testimoni dell’accaduto, con il loro prezioso intervento, riuscivano ad allontanare G.M., e a riconoscerlo, presso gli Uffici del Commissariato con individuazione fotografica. Il supporto DVD, contenente le immagini riproducenti gli eventi criminosi, veniva acquisito dagli inquirenti e messo a disposizione dell’Autorità giudiziaria.