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Home » Favara » Da Favara agli States per diffondere la cultura gastronomica siciliana

Da Favara agli States per diffondere la cultura gastronomica siciliana

Redazione Di Redazione
10 Gennaio 2020
in Favara, Gusto & Dintorni
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Da Favara agli States per diffondere la cultura gastronomica siciliana
Per il terzo anno consecutivo Annalisa Pompeo con GoSicily porta un pezzetto di Sicilia in America


Fare turismo e indurre gente straniera a visitare i piccoli paesini siciliani non è cosa semplice, ma se crei un tuo portale, ami cucinare, parli un inglese fluente e hai una passione smisurata per gli Stati Uniti d’America, tutto risulta più semplice e si possono creare connessioni a volte quasi impensabili.

Lei si chiama Annalisa Pompeo, è di Favara e da anni ormai si occupa di turismo esperienziale, avendo instaurato un rapporto speciale soprattutto con i turisti americani: attraverso il suo portale GoSicily – Cook, Eat, Explore – nato per valorizzare e tramandare i sapori, i luoghi e le tradizioni siciliane, si occupa di organizzare esperienze, quanto semplici tanto speciali, per tutti coloro i quali si trovano nella sua città: dalle visite nei frantoi alle esperienze in cantina passando per delle lezioni di cucina che si tengono in luoghi diversi, dalla cucina di casa propria sino a Farm Cultural Park.

Ma per far sì che gli americani si appassionino e decidano di venire in Sicilia Annalisa ha fatto di più: non si è limitata infatti ad aspettare che fossero i turisti a venire a Favara, ma è lei che ogni anno va da loro in America per diffondere le tradizioni culinarie siciliane direttamente nelle loro cucine e nelle loro case, trasmettendo loro parte della sua passione per la Sicilia e per tutto ciò che di bello e di buono offre e innescando quindi una certa curiosità nel venire a vedere e conoscere personalmente tutto ciò che li ha affascinati.

Anche quest’anno la partenza è prossima: “Si tratta del mio terzo anno consecutivo in America – ci racconta Annalisa Pompeo – e non vedo l’ora di iniziare questa nuova avventura; ogni volta è come se fosse la prima: c’è sempre tanta emozione e tanta adrenalina per tutte le persone che avrò modo di incontrare e conoscere e per tutte le cose belle che avremo modo di fare insieme. Ciò che più mi inorgoglisce è la possibilità di raccontare attraverso i nostri piatti e le nostre tradizioni, la mia Terra e la mia Sicilia a persone che la amano pur non conoscendola bene o non essendoci mai stati. Mi piace raccontare le storie di piccoli produttori e valorizzare le eccellenze di nicchia, e tutto ciò mi permette di diventare quasi una sorta di tramite tra la nostra Sicilia con tutto ciò che di bello offre e i cittadini americani che invece sono molto curiosi ed entusiasti di conoscerla: un ponte capace di creare collegamenti, sinergie e anche opportunità lavorative che si estendono coinvolgendo più persone.”

Il viaggio prenderà il via il prossimo 14 Gennaio per concludersi il 17 Febbraio: durante queste settimane attraverserà diversi Stati e diversi paesi americani: da Boston a New York passando per Brooklyn, Manhattan, New Jersey, Dallas, Long Island, New Orleans e tanti altri; in ognuno di questi luoghi Annalisa Pompeo con la sua GoSicily porterà un pezzetto di  quella Sicilia bella, buona e appetitosa, da scoprire, conoscere, assaggiare e gustare.

Quest’anno il viaggio si arricchisce di alcuni aspetti ulteriormente formativi: oltre alle cooking lesson infatti ci saranno dei momenti che permetteranno ai suoi “studenti” di avere una formazione base sull’olio extravergine d’oliva e sulle farine di grani antichi siciliani.
“Alcuni americani – ci dice Annalisa – non conoscono l’olio extra vergine d’oliva, prodotto che per noi è fra i più comuni, considerando che un po’ tutti in Sicilia hanno degli alberi di ulivo dai quali traggono almeno pochi litri di olio per utilizzo casalingo. Durante i miei incontri americani confronteremo un olio di annata con un olio rancido per capire le differenze e sapere distinguere un buon prodotto da un prodotto non buono, in modo che anche loro sapranno capire le differenze e scegliere quindi prodotti di qualità anche in America.”

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