Chi non ha mai sentito parlare del Cammino di Santiago, un pellegrinaggio che sin dal Medioevo congiunge attraverso un lungo viaggio, Francia, Spagna e Portogallo. Ebbene anche in Sicilia e proprio da Agrigento esiste un percorso lungo 160 chilometri che collega la Balarm araba alla rocca di Agrigentum, attraverso antiche vie storiche e paesaggi diversi, incrociando la via di transumanza nel territorio di Castronovo di Sicilia. Lungo l’asse Agrigento-Palermo passa infatti la “Magna via Francigena”, solcata per millenni da pellegrini e viaggiatori in età bizantina, islamica e alto medievale. Dopo secoli di abbandono, nella sede della Curia Arcivescovile di Agrigento è stato presentato il progetto che recupera e promuove questo suggestivo percorso che permetterà a turisti e viandanti di avventurarsi alla scoperta della Sicilia interna e delle sue perle rurali. A giugno il primo cammino inaugurale della Magna Via Francigena. Il percorso è divisibile in otto tappe da 20-25 chilometri ciascuna. Un percorso per tutti: turisti, trekker che seguono un tracciato organizzato, sportivi, etnologi, collezionisti di pietre antiche, appassionati di chiese romaniche e chiunque voglia viaggiare a piedi. Un gruppo di ricercatori ha messo a sistema i lavori sulla viabilità storica dell’Isola dal periodo greco-romano a quello borbonico, concentrandosi su un momento specifico: l’arrivo dei cavalieri Normanni in Sicilia alla fine dell’XI secolo d.C.. Tre le province attraversate: Agrigento, Caltanissetta e Palermo. Già i tredici comuni organizzati per un percorso strutturato di accoglienza e di servizi dedicati a chi sceglie di incamminarsi lungo la Magna Via Francigena: al Comune capofila del progetto, Castronovo di Sicilia (Pa), si associano Agrigento, Cammarata Comitini, Grotte , Joppolo Giancaxio, San Giovanni Gemini, Racalmuto, Campofranco, Sutera , Milena, Prizzi, Santa Cristina Gela (Pa). Centinaia i punti di interesse e i siti archeologici disseminati tra colline, alture e distese dell’entroterra.
La rete della Magna Via Francigena permette di scegliere tra l’accoglienza pellegrina, organizzata da parrocchie o associazioni sensibili ai temi del cammino che spesso mettono a disposizione i propri spazi con una semplice offerta libera, di pernottare nelle case dei paesi albergo, dove i privati aprono le porte delle proprie abitazioni con un prezzo calmierato e con un calore che raramente si riesce a trovare altrove, di usufruire degli ostelli della gioventù o dei classici bed and breakfast. Lungo il percorso anche agriturismi e hotel, per chi non vuole rinunciare ai servizi e alle comodità senza per questo sentirsi meno vicini allo spirito del Cammino. (Marilena Patti)
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