Un progetto che si fonde alla perfezione con gli indirizzi strategici dell’Unione Europea e che risponde anche alle esigenze nazionali di sicurezza in ambito informatico.
È questo il panorama in cui si innesta il Progetto MicroCyber, presentato pochi giorni fa alla Camera dei Deputati e coordinato dall’ENM, l’Ente Nazionale per il Microcredito nell’ambito del programma European Digital Innovation Hubs in Digital Europe Programme. Un progetto importante, finanziato per metà dall’Unione Europea e per l’altra metà dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy, pensato innanzitutto per le piccole e medio imprese del Sud Italia, con in testa la Sicilia insieme a Sardegna, Campania, Basilicata e Molise. Obiettivo? Alzare gli standard di sicurezza ma soprattutto rendere il livello di digitalizzazione più alto.
“Siamo da sempre in prima linea – ha spiegato il Presidente di ENM, Mario Baccini, all’agenzia AdnKronos – per mettere a disposizione delle imprese e della Pubblica Amministrazione competenze ed esperienza in tema di valutazione del rischio cyber, misure di contrasto ai crimini informatici e strumenti innovativi di microfinanza, grazie a un ecosistema di partner specializzati. Gli attacchi informatici su scala mondiale dei giorni scorsi sono una prova tangibile della necessità di tutelare gli interessi economici delle aziende nello spazio virtuale”.
Sono in rialzo, infatti, i reati informatici che coinvolgono le imprese ma soprattutto i singoli cittadini. Infatti, aumentano le violazioni degli account di posta elettronica, arrivati al 27% dei reati commessi online, oppure le violazioni sui profili social o dei siti di intrattenimento. A rispondere a questo trend è stato soprattutto il segmento del gioco online, che coinvolgendo somme di denaro importanti per le transizioni di pagamento e di riscossione delle vincite, ha messo in pratica un vasto programma di efficientamento sui sistemi di sicurezza. Crittografia SSL, protocolli HTTPS sicuri, movimenti economici criptati e protetti grazie alle collaborazioni con wallet internazionali e all’avanguardia, ma anche nuove normative in materia di antiriciclaggio e protezione aggiuntiva per proteggere la sfera dei privacy, i dati sensibili e l’identità dei giocatori.
L’esempio della filiera del gioco online deve spingere tutti gli altri settori dell’economia italiana a mettersi al passo con i tempi. Ben vengano quindi iniziative come quella del Progetto MicroCyber, che punta a rafforzare le competenze digitali e di sicurezza online in una zona, il sud d’Italia, dove i tassi di alfabetizzazione digitale sono ancora più bassi rispetto alla media nazionale. Per farlo serve partire dall’informazione e dall’educazione. Con la sicurezza in prima linea.
Segui il canale AgrigentoOggi su WhatsApp