
La cucina siciliana? Non è solamente un elemento di pregio gastronomico per i fortunati locali, quanto anche sempre di più un elemento di attrazione per tutti coloro che stanno organizzando un viaggio in uno dei territori più affascinanti d’Italia, e che spesso è in grado di sopperire alle difficoltà strutturali. Insomma, se in Sicilia manca un aeroporto internazionale, e i porti non sono certamente in linea con i migliori standard internazionali, le prelibatezze culinarie siciliane possono fare il resto, compensando anche delle difficoltà che negli anni hanno eroso qualche margine di sviluppo nel business turistico.
Di ciò – ma non solo di ciò – si è parlato nel corso della recente manifestazione “Sicilia da vivere. Terre, mare e uomini”, seconda iniziativa enogastronomica organizzata da “Le terre di Ulisse”. Ma con quali risvolti?
Un patrimonio da scoprire
Piatti della tradizione siciliana abbinati alle eccellenze nazionali come i vini delle cantine Ferrari, percorsi culinari internazionali riadattati alle caratteristiche locali con produzioni enologiche proprie e… tanto altro ancora. È questo uno dei tanti biglietti da visita che la cucina siciliana, e le produzioni degli chef del territorio, possono garantire ai tanti visitatori che ogni anno giungono in questa regione (anche) per poter assaporare il meglio per il proprio palato.
Anche in virtù di ciò non stupiscono, forse, i dati recentemente diffusi dall’Osservatorio economico di Confartigianato, stando ai quali nell’isola le presenze turistiche hanno raggiunto quota 14,7 milioni di unità nel 2018, con un incremento del 7,3% rispetto al 2017, e un aumento di 1 milione di presenza rispetto al 2016. Il valore delle presenze in Sicilia sfiora così il massimo storico toccato nel corso del 2014, evidenziando ancora una volta le straordinarie potenzialità di questo territorio.
Al decimo posto in Italia per arrivi
Ad ogni modo, molto rimane da fare per poter rendere la Sicilia un pieno territorio di eccellenze turistiche. Nonostante le incredibili potenzialità di questa regione, infatti, la Sicilia è solamente al decimo posto in Italia per numero di arrivi, rappresentando poco meno del 4% di tutti i turisti che nel 2018 hanno effettuato un viaggio in Italia.
Se invece passiamo dall’analisi per numero di arrivi all’analisi del numero di presenze, notiamo invece che la Sicilia è addirittura al 13mo posto, con il 3,5% sul numero complessivo di notti che sono trascorse dai clienti negli esercizi ricettivi tricolori.
Le prospettive per il futuro
Insomma, numeri non certo irrisori, soprattutto se valutati alla luce degli sviluppi che il turismo siciliano sta nuovamente compiendo dopo il rallentamento post 2014.
Tuttavia, nell’analisi del bicchiere, la quota mezzo vuota sembra non essere trascurabile. Le potenzialità del territorio siciliano sono infatti enormi, e un lavoro sinergico tra i vari operatori e le istituzioni sembra essere la strada privilegiata per poter arrivare a premiare tale valore intrinseco, rendendo così il turismo una parte ancora di maggiore spessore nel Pil regionale. Il tutto, in attesa di capire in che modo ha preso il via il 2019, sulla base dei prossimi dati pre-estivi.