Il fatto che la città di Agrigento venga indicata come una delle città più povere d’Italia non autorizza nessuno a scrivere che qui da noi gli atteggiamenti mafiosi sono ben radicati e soprattutto – ribatte Gabriella Cucchiara, presidente Fipe Confcommercio – a far passare il messaggio a dir poco forviante che i ristoratori agrigentini tendono a truffare i turisti. Gli operatori del settore sono rimasti indignati dalle accuse a loro rivolte. È grave etichettare in malo modo un’intera classe di ristoratori la cui stragrande maggioranza, facendo di tutto per soddisfare turisti e visitatori, eccelle nel proprio lavoro raccogliendo migliaia di feedback positivi. Le accuse di truffa risultano quindi ingannevoli e, oltre a recare danno per l’immagine di tutta la città, offrono al lettore un servizio pessimo. Semmai, la guida dovrebbe indicare, citando anche la fonte, quali e quando i ristoranti hanno ingannato i turisti. Certi di una grave svista, Gabriella Cucchiara, in rappresentanza di tutti i ristoratori agrigentini, chiede ai responsabili della guida in questione una formale smentita e le dovute scuse alla città intera. Il riferimento è a quanto emerso dal comunicato a firma di Francesco Picarella, dove si parla di una guida turistica che “sparla” della città di Agrigento.