Entro il 2028, forse pure prima, la Sicilia avrà a disposizione quasi 5.000 litri d’acqua al secondo in più rispetto al 2024, l’anno nero della siccità. Lo dicono il presidente della Regione, Renato Schifani e la cabina di regia istituita da Palazzo d’Orleans per combattere la crisi idrica. Un report fa il punto sullo stato dell’arte e sulle prospettive a medio termine.
“Contiamo di risolvere l’emergenza tanto da mettere al sicuro l’Isola dal cambio dell’ecosistema per un po’ di tempo – afferma il governatore -. Per l’esattezza, tra i 48 milioni di euro di stanziamenti nazionali e i circa 110 milioni messi sul piatto dalla casse regionali, gli interventi programmati l’anno scorso dalla task force capitanata da Salvo Cocina produrranno a regime 4.700 litri al secondo, di cui 2.200 già utilizzabili, in parte da mesi, grazie agli oltre 200 pozzi scavati o riattivati nel territorio e in parte dallo scorso agosto, attraverso i dissalatori installati a Porto Empedocle prima e a Gela dopo”.
Dalla prima parte del piano stilato dalla cabina di regia da vecchie, nuove e future sorgenti sotterranee, considerando anche i lavori di recupero delle perdite nelle condutture e le riparazioni sugli adduttori diga-fiume-mare, arriveranno complessivamente 3.500 litri di risorsa, di cui 2.000 attualmente disponibili.
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