Bisognerà attendere qualche altro giorno per capire se la Sicilia potrà uscire dalla zona rossa, dipenderà dai contagi.I dati ai quali si farà riferimento nel prossimo monitoraggio atteso venerdì 29 gennaio saranno quelli della settimana dal 18 al 24 gennaio. Con l’aggiunta di un aggiornamento fino al 27 gennaio. Ciò vuol dire che già si potrebbero ipotizzare alcuni movimenti . La Sicilia potrebbe andare in arancione. I dati dell’ultimo report sono incoraggianti, con Rt in calo, anche se il livello di rischio resta alto. “Per fortuna i dati cominciano ad essere incoraggianti, anche se il numero delle vittime rimane ancora alto. Sono fiducioso: se il calo dovesse essere costante potremmo anche revocare la zona rossa e tornare a respirare nella zona arancione” ha confermato il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci. E si guarda alla scuola. Diversi i comuni che , diversamente da quanto previsto dall’ordinanza del governatore siciliano, hanno deciso, per il numero dei contagi, di chiudere le scuole materne, primarie e secondarie di primo grado. Per le secondarie di secondo grado è stato il governo nazionale a decidere di lasciarle chiuse. A Palazzo Orléans si è riunita la task-force regionale, presieduta dal Adelfio Elio Cardinale, presente l’assessore regionale all’Istruzione, Roberto Lagalla: a lavoro per una ripresa delle lezioni in presenza anche negli istituti superiori (al 50 per cento). L’auspicio è quello di tornare in aula il primo febbraio o comunque al cessare della “zona rossa” in Sicilia. «C’è l’impegno dell’assessorato alla Salute e di tutto il governo Musumeci – evidenzia l’assessore Lagalla – ad assicurare lo screening degli alunni dai 14 anni in su, dei docenti e di tutto il personale scolastico, nei drive-in allestiti in tutta l’Isola e a continuare il monitoraggio negli istituti, con le apposite Usca scolastiche, dopo la ripresa». La Task-force ha ribadito la raccomandazione di utilizzare le mascherine Ffp2 per i docenti di sostegno delle scuole di ogni ordine e grado e per gli insegnanti dell’infanzia e della primaria. «Confermato anche – aggiunge l’assessore Lagalla – il potenziamento dei trasporti urbani ed extraurbani in coincidenza con la riapertura degli istituti superiori, secondo i Piani provinciali elaborati e coordinati dalle Prefetture».
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