Quando si parla di Matrimonio si pensa subito alle tradizioni, quelle tradizioni che fondano il sistema familiare che in Italia, fortunatamente, è molto radicato.
Si dice che la famiglia sia una dei valori più importanti della vita di un uomo e una donna e non possiamo negare che il sacramento del matrimonio ne sia il suggello.
Per questi motivi, per la maggioranza delle coppie festeggiare questa unione d’amore rappresenta un sogno tanto auspicato e in questo momento il rischio è che questo sogno diventi una chimera.
Si perché al tempo del covid19 ci dicono che dobbiamo stare lontani ma uniti, ma al di là di un semplice slogan, come possiamo pretendere che sia vero?!
Potremmo stare lontani quando una futura sposa si recherà a comprare il suo amato abito da sposa?
Assolutamente no! Un sogno è fatto di emozioni.
Questo lo sanno bene gli atelier di abiti da sposa, perché fin dal primo momento in cui una ragazza varca la soglia di un atelier ci sarà una consulente che l’accompagnerà in questa scelta, aiutandola nella vestizione e nella traduzione in parole di emozioni che affolleranno la sua mente e sicuramente non potrà dirle stiamo lontane. No, perché il nostro compito è stare vicine alle spose.
Potremmo stare lontani quando una coppia fuori dalla Chiesa vorrà condividere la sua gioia con amici e parenti?
Potremmo stare lontani quando i doverosi festeggiamenti saranno nel pieno svolgimento?
L’unica risposta è no, perché siamo italiani e gli italiani amano condividere.
E se questo è il lato più romantico e la visione più poetica di un matrimonio, non possiamo dimenticare il lato più pratico, quello che riguarda la sfera economica; eh si perché non possiamo dimenticarci che la macchina del matrimonio in Italia fattura cifre strabilianti che permettono a migliaia di famiglia di lavorare onestamente.
Un indotto che coinvolge tante figure professionali, che in questo preciso istante sono devastate da un fatturato che prevede numeri ad una sola cifra, esattamente lo zero.
Questo comporterà inevitabilmente la chiusura di svariate attività con la conseguente perdita del lavoro di migliaia di persone.
Nello specifico la categoria che l’associazione Noi Si rappresenta, ossia quella dei negozi di abiti da sposa/sposo e cerimonia, evidenzia che il 90% dei matrimoni è stato rinviato al 2021, questo comporterà un mancato guadagno delle attività che non potranno saldare la merce acquistata, la rimanenza di svariati capi da cerimonia, in pratica un tracollo economico che solo in periodo di guerra sarebbe immaginabile.
Ma in fondo anche questa è una guerra e per questo lo Stato non può far finta di niente e non aiutare quei soggetti che fino ad oggi sono stati la colonna portante dell’economia, pagando le tasse e dando lavoro, quel lavoro che oggi l’Italia non riesce a garantire.
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