Spesso le persone sentono termini riguardanti la finanza che lasciano per lo più perplessi, quasi inebetiti, al solo ascolto. Uno di questi è un semplice acronimo: i CFD.
I CFD, acronimo di origine inglese significante: “Contract for Difference”, e vengono riportati in italiano spesso con il calco di: “Contratti per differenza”.
Si è detto molto sui contratti per differenza, eppure ancora oggi c’è chi non ha ancora chiaro cosa siano, come si utilizzano ma soprattutto dove vengono utilizzati. Andiamo dunque per ordine e cerchiamo di fare un po’ di chiarezza su questo argomento partendo proprio dal luogo (virtuale) in cui questi strumenti finanziari derivati vengono maggiormente utilizzati: le piattaforme di trading online.
Sui contratti per differenza: le piattaforme di trading online
Se prima il luogo adibito allo scambio non di merci, ma di titoli finanziari era (è) la cosiddetta Borsa valori, oggi le cose si stanno evolvendo. Questi luoghi, che hanno da sempre avuto un luogo fisico (da Milano a Wall Street, da Tokyo a Hong Kong) in cui i suddetti scambi avvenivano, ora grazie alla tecnologia siamo riusciti a spostare tutto ciò (anche) al di fuori del campo della materia.
Ebbene sì, oggi infatti è possibile fare trading online, utilizzando per lo più il canale datoci dai mercati OTC (“Over the Counter”). Questi mercati hanno infatti la peculiarità di non rifarsi a un posto fisico vero e proprio, ma sono presenti esclusivamente su internet. Ciò dà un’enorme libertà di azioni ai trader, i quali potranno investire liberamente senza doversi recare in dato loco o comunicare con persone presenti in questo o quel mercato: tutto ciò che avranno bisogno di fare sarà aprire un conto di trading con un broker.
Ricordate però di scegliere un broker online certificato e affidabile, ergo: un broker online capace di dimostrare date certificazioni e licenze atte a poter operare sul nostro territorio. Nello specifico, ciò a cui dovrete fare attenzioni sono ad esempio la licenza CySEC, che permette a un broker di operare in Italia e nel resto dell’Unione Europea.
La cosa più interessante però è che il maggior prodotto finanziario derivato qui utilizzato per investire sono proprio i contratti per differenza.
Sui contratti per differenza: perché vengono utilizzati
Il motivo per cui i cosiddetti CFD vengono utilizzati massicciamente sulle piattaforme di trading online è dato dalla loro intrinseca versatilità.
Quando si utilizzano i contratti per differenza di fatto non stiamo comprando o vendendo l’oggetto dell’attività interessata (che siano azioni societarie, metalli preziosi o altro non importa), cosa che avviene invece con gli investimenti diretti, no: ciò che stiamo scambiando è la differenza di valore di un dato asset finanziario maturato tra il momento di apertura e il momento di chiusura di un contratto.
Ciò significa che non stiamo comprando quel asset, quanto piuttosto facendo una “scommessa” sulla previsione dell’andamento di quel titolo in borsa. Ciò li rende estremamente peculiari e versatili quindi perché così possiamo guadagnare sia in caso di rialzo, com’è solito avvenire per i guadagni relativi agli investimenti diretti, sia per in caso di ribasso dello stesso – cosa che in altri casi porterebbe solo a perdite.
Sui contratti per differenza: costi e pericoli
Per quanto riguarda i capitali iniziali per poter investire, non dovendo comprare una porzione di dato titolo finanziario, i costi per poter investire in contratti per differenza sono decisamente inferiori se paragonati a quelli previsti per gli investimenti diretti. Questa caratteristica li ha resi uno strumento finanziario derivato particolarmente veloce e fruibile, e quindi gradito e consono ai trader orientati al retail o nuovi di questo mondo finanziario.
Detto ciò però, ricordate che, nonostante tutto questo sia perfettamente legale, l’utilizzo dei contratti per differenza è una speculazione finanziaria nel termine tecnico della parola i cui rischi legati alla volatilità del mercato possono portare alla perdita del proprio investimento in men che non si dica.
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