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Home » L’angolo di don Diego » Corpus Domini: Sintonia di messaggi forti per il bene della Comunità

Corpus Domini: Sintonia di messaggi forti per il bene della Comunità

Redazione Di Diego Acquisto
24 Giugno 2019
in L’angolo di don Diego, Chiesa, Favara, Favara
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Corpus Domini- Da Agrigento e Favara, ma non solo : Sintonia di messaggi forti per il bene della Comunità
 
Migliaia di persone nei vari Comuni oggi si sono svegliate con ancora nelle orecchie l’eco delle omelie ascoltate e negli occhi l’immagine di centinaia e centinaia, o forse meglio migliaia di persone che pubblicamente hanno voluto testimoniare la loro fede nella reale presenza dell’Uomo-Dio, Gesù di Nazareth nel sacramento dell’Eucarestia.
Ad Agrigento dopo la processione che da Piazza Pirandello, attraversando la Via Atenea si è conclusa in piazza Cavour dove l’Arcivescovo, il card. don Franco Montenegro, prima di impartire la benedizione solenne con il Santissimo Sacramento, ha tenuto un’efficace riflessione, con lo stile piano e colloquiale che lo contraddistingue, dicendo : “ Se qualcosa non cambia in meglio in noi e nella Città, tutto resta solo un atto di devozione che potrà lasciare soddisfatti noi ma non il Signore, al Quale più che le cerimonie e le processioni interessa la nostra vita”. Una vita segnata da fratrenità e vero amore, che – spiegava poi – deve perciò diventare eucaristia, spezzata a sacrificata per amore, costruendo un nuovo modello di società, capace di fermare il degrado e la cultura del disinteresse. Cose tutte che danneggiano tutti e non solo le nuove generazioni con quella fascia di giovani che diventa facile preda della droga, se non della criminalità organizzata.
A Favara, nel tardo pomeriggio di ieri, anzitutto la solenne concelebrazione presieduta dall’arciprete don Giuseppe D’Oriente, in una Chiesa Madre gremita e con gente anche fuori, prima di iniziare la solenne processione che attraverso il corso principale sino a piazza Itria,, quest’anno si è conclusa, davanti al Convento do Sant’Antonio dei PP. Francescani
Durante la Messa, in uno stile pure di grande semplicità e concretezza, il messaggio forte dell’arciprete, che ha richiamato tutti, clero compreso, a vivere con spirito di servizio il proprio ruolo, toccando nervi scoperti e mettendo il dito sulla piaga. Non è possibile – ha detto nella sostanza – che tutti i ruoli siano coperti e specie nella vita pubblica, dove, tra l’altro, è assicurato uno stipendio mensile, le cose possano andare come vanno, quasi che nessuno abbia il potere e senta la responsabilità di intervenire. Una città, insomma in cui pare sia assente ogni autorità, con la cultura magari da parte di non pochi dipendenti che, oltre allo stipendio a cui si ha diritto per il solo fatto di essere impiegati pubblici, poi per lavorare effettivamente pretendono altri soldi, magari in forma di straordinario, premialità o quant’altro.
Un messaggio forte e crudo. Che poi alla fine, da Fra Salvatore Di Bartolo, Guardiano del Convento, prima della benedizione eucaristica, , con altre parole, è stato efficacemente ripreso, con l’invito a tutti, di iniziare dalla propria persona, senza aspettare che ad iniziare a cambiare siano sempre anzitutto gli altri. Un circolo vizioso che intossica il tessuto sociale favarese, ma non solo, se si leggono con un minimo attenzione glie venti ed i messaggi che arrivano anche dagli altri Comuni dell’agrigentino.
Intanto anche Favara, così come Agrigento, gusta anche in queste ore, la gioia di avere realizzato una meravigliosa ed ordinata processione eucaristica, grazie all’impegno della Confraternita della Santa Croce del Calvario, in perfetta e palpabile sintonia con il Consiglio Pastorale Cittadino e le altre realtà ecclesiali favaresi.
Diego Acquisto

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