Coronavirus, le precisazioni del commissario ASP, Mario Zappia, sulle attuali condizioni per garantire massima assistenza in provincia e sul “caso Sambuca”.
Il commissario straordinario dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Agrigento, Mario Zappia, interviene in merito alla condizione sanitaria creatasi presso il comune di Sambuca di Sicilia e, in generale, sulle azioni volte a garantire la salute dei cittadini in provincia arginando alcuni allarmismi non giustificabili: “si fa fatica a comprendere il clima di ingiustificato allarmismo che scaturisce da alcune dichiarazioni rese in mattinata da una sola parte politica volte, verosimilmente, a strumentalizzare a fini elettorali, durante il pieno svolgimento della fase del ballottaggio per l’elezione del sindaco di Agrigento, una situazione epidemiologica che è certamente grave ma per fronteggiare la quale l’ASP dispone già di un piano per la risposta immediata a una eventuale recrudescenza di casi. Peraltro è bene ribadire alla città di Agrigento e all’intera provincia, che i nostri ospedali non hanno saturato alcuna potenzialità di ricovero. Le dichiarazioni non tengono quindi conto dei dati effettivi, del lavoro fatto e purtroppo potrebbero ingenerare nella popolazione un ingiustificato allarme che è esattamente l’ultima cosa che serve in una circostanza seria e delicata come questa. Preciso inoltre che, nel corso di un recente incontro avuto con il sindaco di Agrigento, il primo cittadino non ha espresso gli stessi rilievi sulle criticità che vengono oggi evidenziati con enfasi.
Per ciò che concerne la situazione a Sambuca di Sicilia, da due giorni si vive una tensione per un focolaio in una casa di riposo individuato dal servizio epidemiologico dell’ASP e relazionato al Governo Regionale, che immediatamente ha dichiarato la zona rossa con tutte le misure di salvaguardia che ne derivano per il resto della popolazione. La giornata di ieri è stata caratterizzata da un monitoraggio continuo dell’USCA della nostra ASP, la quale si è recata più volte nella casa di riposo, in contatto con il sindaco di Sambuca, per avere un quadro preciso della condizione clinica degli ospiti. In serata si era nelle giunti alla determinazione di ricoverare le persone con sintomi più accentuati, e di ricoverarli nelle terapie intensive per maggiore prudenza, vista la loro età e la condizione di pluripatologia che presentavano. Da sottolineare che nessuno di loro aveva, né ha, necessità di essere intubato. I ricoveri ovviamente sono avvenuti per le vie routinarie, attraverso il 118, che destina sempre i pazienti in base a loro quadro clinico e alla disponibilità dei posti. La provincia di Agrigento ha la disponibilità di 4 posti letto di terapia intensiva a Sciacca e 6 ad Agrigento; si può ipotizzare che la scelta fatta in urgenza sia stata quella di ricoverarli in un unico presidio per facilità organizzative assistenziali. L’ASP è nelle condizioni, e ritiene necessario farlo stamattina stesso, di assistere i sei pazienti della terapia intensiva nei due ospedali di Sciacca e Agrigento, per poter lasciare a ciascun ospedale la disponibilità per ulteriori eventuali urgenze. La nostra ASP su input del Governo Regionale ha già predisposto un piano di emergenza per il piano dei posti letto per i malati covid che vede una implementazione costante e progressiva dei posti letto, il potenziamento delle USCA nel territorio, mentre è già attiva la nostra USCA per le scuole da dieci giorni oltre che l’assistenza h24 per tutte le chiamate per sospetti casi covid.
Ovviamente trattasi di programmazione ordinaria, se la situazione dovesse precipitare siamo in grado di spingerci oltre. Riteniamo però doveroso, per una maggiore tranquillità dei cittadini, garantire una assistenza adeguata ai pazienti “non covid” e essere pronti alla risposta alla pandemia ove e quando si presenti. Concludo con due precisazioni importanti: i lavori a Ribera sono già iniziati e hanno avuto un ritardo causato principalmente da un sequestro giudiziario di impianti tecnologici dello stesso ospedale. Noi contiamo di avere pronto tutto in un mese, per avere i 10 posti letto di terapia intensiva e i 10 posti letto di sub intensiva. Dopo si continuerà con i lavori per i posti letto ordinari – ulteriori 40 posti letto – e per il reparto delle Malattie infettive, per il quale è stata fatta la delibera di individuazione del personale necessario. Secondo gli accordi di ieri, i pazienti da ricoverare in terapia intensiva, non appena le condizioni cliniche di “non gravità” sarebbero state confermate, saranno trasferiti negli 8 posti letto di ricoveri ordinari COVID di Sciacca, già attivi, e quindi i nostri Ospedali saranno in condizione di poter essere pronti ad accogliere una eventuale nuova emergenza. Infine, ribadendo che la nostra sanità si sta adoperando con abnegazione, sacrifici e professionalità per fronteggiare la pandemia, non si sta tralasciando nulla, si sta lavorando in rete con Assessorato, Prefettura, Sindaci e Istituzioni. La raccomandazione che abbiamo fatto in tutte le sedi, istituzionali e non, è che tutti noi dobbiamo adoperarci per informare al meglio la popolazione, per incentivare la prevenzione e i corretti stili di vita e di relazione, ma è da evitare assolutamente di ingenerare allarmismi che, oltre che a essere ingiustificati, creano panico, ingenerano paura e quindi, in ultima analisi, non aiutano in alcun modo né cittadini né istituzioni ad affrontare al meglio la complessità del momento che stiamo vivendo”.
ECCO COSA AVEVA SCRITTO FIRETTO.
NOTA STAMPA
DI LILLO FIRETTO
“Il grido di allarme di stamattina è arrivato. Dopo la telefonata vivace con l’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza, è stato programmato il trasferimento a Sciacca dei pazienti Covid. Questo a riprova della schizofrenia con cui viene gestita la sanità in una situazione d’emergenza e non improvvisa, ma lungamente preannunciata. Oltre le parole ci vuole concretezza. Da marzo – sono trascorsi 7 mesi – richiedo un rafforzamento per far fronte all’emergenza e sia dalla Regione che nelle riunioni in prefettura abbiamo avuto rassicurazioni. Oggi invece ci troviamo in piena emergenza e non vediamo come oltre le rassicurazioni si intenda concretamente rispondere. Dal commissario dell’Asp, Mario Zappia, in mattinata è stata diramata una nota, preannunciatami dall’assessore Razza durante il nostro colloquio telefonico, con cui si afferma che i lavori hanno avuto un ritardo per un sequestro giudiziario. Dice che in un mese, un mese non un giorno, saranno disponibili 10 posti di intensiva e sub intensiva a Ribera. Poi, tempo imprecisato, si continuerà con ulteriori 40 posti letto ordinari e un reparto malattie infettive, non si sa di quanti posti, per il quale al momento c’è solo una delibera per individuare il personale. Nel frattempo, lo ripeto, non si può aspettare. Il commissario dovrebbe chiarire meglio che cosa ha fatto l’Asp di Agrigento in base al decreto assessoriale dell’8 luglio 2020 che prevede posti letto aggiuntivi in terapia intensiva e sub intensiva. Dovrebbe chiarire meglio quando i lavori di adeguamento necessari per attivare i nuovi posti letto sono stati avviati e perché non si sono trovate soluzioni alternative visto il ritardo e il sequestro; se è stato reclutato il personale anestesista, infermieristico e gli operatori socio sanitari che servono. Il mio non è allarmismo ma enorme preoccupazione per l’ inconsistenza delle azioni regionali e delle risposte della Sanità territoriale”.