Soluzioni prospettate, sopralluoghi e vertici per la condotta marina che si trova nel tratto antistante l’area denominata Mare Nostrum, a San Leone. Comune di Agrigento, il Demanio Marittimo, il libero consorzio, Girgenti acque, la Capitaneria di Porto, l’Ati Ag9 e l’asp hanno discusso sulla condotta che viene danneggiata con fuoriuscita di acque nere che costituiscono una fonte d’inquinamento della spiaggia e del mare. Il problema si ripresenta a ogni mareggiata. Ma a che punto siamo? “E’ tutto pronto- ci ha spiegato il capo del genio civile, Rino La Mendola-. Abbiamo previsto un lavoro di messa in sicurezza che consiste nel prolungamento della scogliera a protezione della spiaggia. Si aspetta solo il finanziamento”. Nei mesi scorsi erano state discusse delle soluzioni , si era detto rapide, per proteggere la condotta dalle mareggiate, valutando la possibilità di mettere una barriera in mare. Ipotesi questa che non era piaciuta a Legambiente secondo cui “da anni non si realizzano più barriere frangiflutti per proteggere la costa dell’erosione, perchè il rimedio è peggiore del male che si vuol contrastare.” Durante una riunione i dirigenti dell’associazione ambientalista avevano osservato che “il depuratore consortile del Villaggio Mosè non entrerà in funzione prima di un lustro e che le riparazioni d’emergenza durano già da troppo tempo, circa 15 anni, ed è quindi sicuramente importante risolvere il problema, perchè oltre all’inquinamento causato dalle continue rotture, in tutti questi anni le riparazioni, che hanno avuto un costo totale non indifferente, sono state pagate dagli utenti.”