Coinvolte in un presunto vasto giro di caporalato, che avrebbe portato a guadagni illeciti, con lo sfruttamento di lavoratori nei campi agrigentini, soprattutto tra Canicattì, Campobello di Licata e Ravanusa, nell’ambito dell’inchiesta Ponos. Il magistrato di Sorveglianza di Agrigento, Federico Romoli, ha disposto i domiciliari per due donne, madre e figlia. Si tratta di Vera Cicakova, 62 anni, e la figlia Veronika, 40 anni. Quest’ultima è stata condannata in appello (era il settembre del 2021) a 7 anni e 4 mesi di reclusione; 7 anni e 10 mesi sono stati invece inflitti alla madre.
Le due, entrambe difese dall’avvocato Sergio Baldacchino, dichiarate colpevoli anche di reati ostativi alla concessione di misure alternative alla detenzione in carcere, sono state poste ai domiciliari presso una comunità dove sconteranno la residua pena dedicandosi ad attività in favore di anziani che necessitano di cure e di accudimento. L’operazione condotta dai carabinieri, in un primo momento coordinata dalla Procura di Agrigento, e in seconda battuta è finita alla Dda di Palermo. Vi sarebbe stato un meccanismo di permessi turistici sfruttati, per fare arrivare i lavoratori, che venivano poi privati del passaporto, e alloggiati in case procurate dalla stessa organizzazione.
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