È stato rigettato dalla Cassazione il ricorso della Procura di Agrigento, contro l’ordinanza che lo scorso 2 luglio ha rimesso in libertà Carola Rackete, la comandante della nave “Sea Watch3”, approdata a Lampedusa, dopo aver forzato il blocco. Legittimo quindi il no del Gip di Agrigento, Alessandra Vella, che decise di non convalidare l’arresto di Rackete, escludendo il reato di resistenza e violenza a nave da guerra, che era stato contestato alla capitana per avere, il 29 giugno, forzato il posto di blocco della Guardia di finanza, a Lampedusa, che le aveva ripetutamente intimato l’alt.
Nella manovra la motovedetta era stata urtata dal natante della nave dell’Ong tedesca. Il gip aveva ritenuto che il reato di resistenza a pubblico ufficiale fosse stato giustificato da una “scriminante” legata all’avere agito “all’adempimento di un dovere”, quello di salvare vite umane in mare.