Chiusura anticipata di ‘Nzolia, Gambino: “La gente non sa nulla, i residenti non dormono da un anno”

Continua a tenere banco la vicenda che riguarda il locale ‘Nzolia, nel centro città, investito dall’ordinanza del giudice civile che impone la chiusura a orari prestabiliti e impone il divieto di diffondere musica all’esterno e un limite di tre decibel per la diffusione sonora interna.

Una vera battaglia quella tra i residenti,  rappresentati dall’avvocato Roberto Gambino, ed i titolari del locale difesi dagli avvocati Giuseppe Scozzari e Angelo Sutera. 

I residenti, che hanno anche prodotto una consulenza tecnica per dimostrare che il valore di emissione di suoni ha superato il limite consentito, si sono rivolti al giudice con un ricorso di urgenza con cui sostenevano anche la responsabilità del Comune di Agrigento “per omessa vigilanza sul rispetto degli orari di chiusura degli esercizi commerciali e per la mancata adozione di provvedimenti sindacali per impedire il protrarsi delle molestie”.

I titolari del locale, invece, dichiarano il contrario sostenendo di non avere, alcuna diffusione sonora all’esterno e di avere internamente le pareti insonorizzate.

Oggi si registra l’intervento dell’avvocato difensore dei residenti, Gambino, che dichiara: “Il nostro diritto alla salute non vale meno degli altri diritti che si reclamano. L’opinione pubblica non sa nulla sulla vicenda. Chi abita in quella zona, non dorme da più di un anno per inquinamento acustico e ha sofferto in silenzio”.

Lo stesso difensore ha preso pubblica posizione dopo l’intervento dei colleghi Scozzari e Sutera che sostengono invece che si tratta di “un provvedimento contraddittorio nei confronti di un locale che ha dato lustro al centro città” e dopo diversi insulti nei suoi confronti sui social.

Gambino chiede a questo punto un intervento deciso da parte del Comune sulla questione per tutelare gli interessi di tutti convinto del fatto che occorre guardare anche all’economia delle abitazioni, che in queste circostanze non valgono nulla, e pensare ai cittadini che debbono svegliarsi presto la mattina per il lavoro.