I giudici della Corte d’Appello di Palermo, dopo una lunga vicenda giudiziaria durata anni, ha chiuso l’inchiesta sulla presunta lottizzazione del “Villaggio dei Vip” alla Scala dei Turchi di Realmonte. La Cassazione nel febbraio del 2023 aveva annullato il verdetto di secondo grado rimandando la decisione ad un’altra sezione dei giudici d’appello. La sentenza di primo grado era stato emesso dal gup del tribunale di Agrigento, Francesco Provenzano il 26 luglio del 2018. Quattro mesi di reclusione e 4 mila euro di ammenda ciascuno erano stati inflitti ad Antonino Terrana, 63 anni, dirigente della Soprintendenza e Giovanni Francesco Barraco, 60 anni, direttore dei lavori; 8 mesi e 14 mila euro di ammenda per Gaetano Caristia, 73 anni, presidente della società siracusana “Comaer” che stava realizzando il complesso di villette a schiera e Sebastiano Comparato, 84 anni, legale rappresentante e socio maggioritario della stessa società.
In appello, accogliendo gran parte delle richieste dei difensori, è stato escluso per tutti il reato di lottizzazione abusiva. Sono cadute anche alcune accuse legate a violazioni edilizie come il mancato rispetto del vincolo di inedificabilità assoluta. Per Caristia e Comparato, riconosciuti colpevoli di alcuni abusi edilizi la pena è stata ridotta da 8 e 4 mesi di reclusione. Barraco era stato assolto dall’accusa di lottizzazione abusiva e ha beneficiato della prescrizione per dei reati edilizi. Assoluzione da tutte le accuse per Terrana. Dopo il ricorso in Cassazione tutto è tornato in Appello, con i giudici che hanno di fatto confermato quando deciso precedentemente: non luogo a procedere nei confronti di Sebastiano Comparato (reati estinti per morte dell’imputato) e nei confronti di Francesco Giovanni Barraco per intervenuta prescrizione dei reati. Assoluzione anche per Antonino Terrana.
Revocati inoltre gli ordini di demolizione nei confronti degli imputati Barraco e Terrana, mentre Gaetano Catestia, Barraco e Terrana sono stati condannati al pagamento delle spese processuali.
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