Avrebbero applicato tassi minimi del 50 per cento mensile, che in un caso sarebbe “lievitato” fino al 300 per cento annuo. Il pubblico ministero della Dda di Palermo, Claudio Camilleri ha fatto notificare l’avviso di conclusione delle indagini preliminari nei confronti di A. e P. G., rispettivamente padre e figlio, di Licata (attualmente detenuti nelle case circondariali di “Secondigliano” a Napoli, e al “Pagliarelli” di Palermo).
I due sono accusati di usura ed estorsione.
Reati con l’aggravante dell’utilizzo dei metodi mafiosi (416 bis). I due sono difesi dagli avvocati Angela Porcello e Francesco Lumia.
Dopo la denuncia di quattro vittime, e le successive indagini dei poliziotti della Squadra Mobile di Agrigento, e dei loro colleghi del Commissariato di Licata, con il coordinamento della Dda di Palermo, nel maggio scorso, i due finirono in manette.
A rivolgersi ai due, per avere soldi in prestito, sono stati due commercianti, un libero professionista, e un imprenditore.
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