CATANIA. Insabbiavano o creavano iter di comodo per le vicende che riguardavano i loro amici. E’ quanto emerso nell’inchiesta denominata Black Job condotta dalla Guardia di Finanza di Catania con il coordinamento della Procura della Repubbica etnea che ha portato all’emissione di 9 misure cautelari firmate dal Gip di Catania (4 ai domiciliari e 5 destinatari di misure interdittive).
Agli arresti domiciliari sono il direttore dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Catania, Domenico Tito Amich di 65 anni, e la responsabile dell’Ufficio legale dello stesso Ispettorato, Maria Rosa Trovato di 60 anni, nonché l’ex deputato regionale Marco Lucio Forzese di 55 anni e l’ex consigliere comunale Antonino Nicotra di 59 anni. Misure interdittive anche nei confronti di Francesco Luca di 62 anni, attuale direttore sanitario dell’Asp di Catania, che è stato sospeso per 12 mesi dall’esercizio del pubblico servizio per fatti concernenti sia l’attuale funzione ma anche come rappresentante legale, dal 2009 al 2015, dell’Enaip (Ente Acli Istruzione Professionale, Associazione Agenzie Formative della Sicilia Impresa Sociale – Enaip Sicilia Impresa Sociale), Salvatore Calderaro, 37 anni, gestore di una tabaccheria, anch’egli sospeso dall’esercizio di attività imprenditoriali.
Tutti sono accusati a vario titolo, di concorso in corruzione continuata, soppressione, falsità materiale e ideologica di atti pubblici.
L’indagine, partita nell’ottobre scorso ha svelato secondo la Procura, l’esistenza, all’interno dell’Ispettorato provinciale del lavoro di un consolidato circuito corruttivo alimentato da saldi legami di amicizia che uniscono corrotti e corruttori. E’ stato appurato come il continuo scambio di utilità (pacchetto di voti, incarichi alla Regione, assunzioni in ospedali e fornitura di beni) ruotasse intorno all’illegittima archiviazione di verbali originati dagli accertamenti ispettivi dai quali sono emerse, spesso, violazioni per lavoratori assunti irregolarmente o “in nero”; in alcuni casi, si è assistito anche alla materiale sparizione dei verbali e comunque ci sono state audizioni “amichevoli” nelle quali è stata palese la mancata tutela degli interessi erariali in gioco. Un primo caso ha visto coinvolti il dirigente Amich, l’ex deputato regionale Marco Lucio Forzese e l’imprenditore Calderaro di Castel di Iudica. Nell’ottobre del 2017, i tre nel corso di un incontro nell’ufficio di Amich hanno occultano, questo dice la Procura, un fascicolo relativo al procedimento amministrativo a carico dell’imprenditore destinatario di una sanzione di oltre 6.000 euro; l’imprenditore Calderaro è definito dal Forzese suo “grande elettore” e persona di fiducia in grado di garantirgli un cospicuo “pacchetto” di voti. Anche Amich e Forzese sono molto amici e infatti l’ex deputato manifesta la disponibilità per il conferimento di incarichi alla Regione quando c’è da nominare un componente della commissione di esami di Stato per l’abilitazione all’esercizio della professione di consulente del lavoro della Regione Sicilia. Amich in cambio ha manifestato l’assoluta disponibilità ad agevolare illecitamente gli imprenditori amici di Forzese nella definizione a loro favore dei procedimenti amministrativi in materia di lavoro.
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