Cartelli, strafalcioni e cantieri infiniti: la triste storia della Strada degli Scrittori
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“Valle di Templi” e “Contrata Caos”. Bastano queste due perle per trasformare una strada dedicata alla cultura e ai grandi scrittori siciliani in un teatro di ironie e polemiche. È successo lungo la SS640, la “Strada degli Scrittori”, già nota per essere un cantiere infinito e, ora, per cartelli che sembrano più frutto di un messaggio scritto in fretta su WhatsApp che di un progetto serio di valorizzazione del territorio.
A portare alla luce l’assurdità di questi errori è stata Mareamico, seguita dal Codacons, che sui social ha pubblicato le immagini incriminate. Tra i commenti più taglienti, si legge: “Questi dell’Anas dovrebbero studiare meglio la grammatica e la viabilità”. Un’affermazione che, al netto dell’ironia, riassume bene lo stato delle cose.
Oltre agli errori grossolani, anche le indicazioni stradali sembrano essere state prese alla leggera: si suggerisce un “itinerario improbabile” per raggiungere la Scala dei Turchi, come segnalato ancora una volta da Mareamico. Luigi Pirandello, con il suo sarcasmo sottile, avrebbe certamente trovato materiale per una nuova commedia.
Ma questa non è solo una questione di refusi. Gli errori grammaticali e le indicazioni sbagliate sono il simbolo di una gestione poco attenta. È difficile immaginare che un cartello passi attraverso più livelli di progettazione e verifica senza che nessuno si accorga degli errori. Eppure, eccoci qui.
Ma se gli errori sui nuovi cartelli indignano, è altrettanto frustrante osservare quelli vecchi e ormai inservibili. Prendiamo, ad esempio, il cartello all’uscita per Villaseta, nei pressi del centro commerciale, dove si dovrebbero leggere le indicazioni per “Palermo” e “Agrigento”. In teoria. In pratica, il cartello è sbiadito da anni, invisibile a turisti e residenti. È un esempio lampante di sciatteria e mancata manutenzione che si somma ai tanti altri segnali lasciati a deteriorarsi lungo le strade della provincia.
Ma il vero problema è altrove. Mentre ci si indigna per i refusi sui cartelli “culturali”, nessuno sembra preoccuparsi di fare pressioni sull’ente gestore delle strade per intervenire dove serve davvero. Incroci mortali come quello per San Leone rimangono abbandonati, rotatorie pericolose come quella di Porta Aurea vengono lasciate senza manutenzione. Lo svincolo di Nura Legnami, che diventa un imbuto insostenibile per il traffico di Villaseta, è un altro simbolo di sciatteria. E che dire della vegetazione che invade incroci e rotatorie, rendendo ancora più caotica la viabilità?
In una città che ancora aspetta il completamento del viadotto Akragas e la riapertura del ponte Maddalusa, la priorità dovrebbe essere chiara: rinnovare la segnaletica, migliorare il flusso del traffico e garantire la sicurezza stradale. E invece si preferisce stupire con l’ennesima “suggestione culturale”, dimenticandosi del resto.
Anas, dal canto suo, ha cercato di correre ai ripari, dichiarando:
“Con riferimento al cartello turistico contenente alcuni errori di stampa, installato sulla SS640 ‘Strada degli scrittori’, Anas ha già provveduto alla sua rimozione. Il segnale sarà sostituito tempestivamente. Anas conferma il massimo impegno per la valorizzazione culturale e turistica dell’itinerario, avviato negli anni scorsi con l’ammodernamento della SS640, il cambio di denominazione e l’installazione della segnaletica turistica lungo tutta l’infrastruttura. In sinergia con il competente Assessorato Regionale e le associazioni per la valorizzazione del territorio, Anas ha ancora in corso interlocuzioni per migliorare contenuti e leggibilità”.
Le parole rassicurano, ma restano sulla carta se non seguite da azioni concrete. Non basta sostituire i cartelli errati, serve una visione d’insieme: manutenzione delle strade, miglioramento degli incroci e, soprattutto, il completamento dei lavori della SS640. È necessario che chi gestisce il territorio lo faccia con cura e rispetto, perché la cultura non è fatta solo di parole su un cartello, ma di gesti concreti che valorizzino davvero un luogo.
La Strada degli Scrittori merita di essere ricordata per i nomi illustri che celebra, non per gli strafalcioni che la rendono tristemente famosa. È ora di passare dalle parole – e dagli errori – ai fatti.






Ma il vero problema è altrove. Mentre ci si indigna per i refusi sui cartelli “culturali”, nessuno sembra preoccuparsi di fare pressioni sull’ente gestore delle strade per intervenire dove serve davvero. Incroci mortali come quello per San Leone rimangono abbandonati, rotatorie pericolose come quella di Porta Aurea vengono lasciate senza manutenzione. Lo svincolo di Nura Legnami, che diventa un imbuto insostenibile per il traffico di Villaseta, è un altro simbolo di sciatteria. E che dire della vegetazione che invade incroci e rotatorie, rendendo ancora più caotica la viabilità?
In una città che ancora aspetta il completamento del viadotto Akragas e la riapertura del ponte Maddalusa, la priorità dovrebbe essere chiara: rinnovare la segnaletica, migliorare il flusso del traffico e garantire la sicurezza stradale. E invece si preferisce stupire con l’ennesima “suggestione culturale”, dimenticandosi del resto.
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