E quando si fa fioca pallida fiaccola, non per ciò la sua luce cessa d’illuminare occhi che, oltrepassato l’impalpabile gioco di luci e d’ombre, netti distinguono intenso bagliore.
La guida non s’accosta franca al calar del sole, mai stanca di segnalare travagliato arduo cammino, un incedere gonfio di misteri, per ciò stesso d’ammaliante bellezza.
E quando sarà stella perpetuerà a brillare, additando la via.
Che conduce alla libertà. Che odora di carta stampata e d’esperienza sulla pelle impressa.
Caro maestro, di luci e d’ombre, di cristallo e di sangue, siamo creati, inconfutabile eterno divenire.
La’, accosciata fiammella non passa, tramonta si’, perpetuo ritmo solare insegna a noi.
Plasmato di luminosa sostanza il commiato si fa fioco nel ricordo, forte speme nella mente, nel cuore.
Presente e futuro mischiati in un dondolio di racconti e d’amore.
Sospesi in quell’attimo in cui la vita fugge via e si rinasce ancora.
Astro tra gli astri, luce incastonata nella luce.
Caro maestro…. si nasce e si muore, in mezzo quel variegato puzzle d’esistenza tra pennellate scritte e cuntate.
Impresso sta, quello sguardo vivace senza oblio,
nutrito del battito vero d’esistenza, quella cultura, trasversale al tempo,figlia diletta d’un sapere appassionato, senza fiato, senza sazietà.
Da li’, perfetta essenza, dove altro non serve, se non la leggerezza, che, dagli occhi tuoi sembra trapelare ancora, avvolto da soffice, impenetrabile nube, mista tra fumo e cielo.
Eva Di Betta
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