AGRIGENTO. L’ennesima intervista del sindaco con “buone” notizie: un 6% di riduzione sulle bollette TARI a fronte di una ristrutturazione del servizio dei rifiuti con il sistema che viaggia verso “l’efficientamento”. Ma secondo la capogruppo del Movimento Cinque stelle in Consiglio comunale, Marcella Carlisi, i conti non tornano.
“Il sistema non viaggia per niente verso l’efficientamento. Basta scendere in strada per accorgersene, ammesso di vedere la strada tra le erbe alte e i sacchi della spazzatura. A detta del sindaco – aggiunge Carlisi – il personale fa un’attività più gravosa a fronte della diminuzione degli addetti. E il servizio è vergognoso: si sente la mancanza di qualcuno che spazzi le strade e raccolga quanto cade dai porter che girano per le nostre strade facendo una raccolta molto distante da quel porta a porta che stiamo pagando, soprattutto in alcune zone della città.
Le tariffe diminuiscono? Diminuisce la quota “fissa” della TARI che è legata alle componenti essenziali del costo del servizio (cioè appalto con diserbo, spazzamento e raccolta), e da una parte variabile, composta i relazione alle quantità (e qualità, dunque?) di rifiuti conferiti. Quindi diminuisce la quota fissa perché non c’è più spazzamento e diserbo? E la quota variabile? Se è legata al rifiuto prodotto non dovrebbe diminuire se si produce meno indifferenziato per la discarica? Ma va, davvero, meno indifferenziato in discarica? Sono gli interrogativi dell’esponente del M5S.
Ed ancora: “Nel piano economico della TARI 2018 non sono dichiarate il numero di utenze domestiche e non domestiche e, dunque, non si vede se c’è stato un aumento dei paganti. Avranno inserito, ad esempio, i centri di accoglienza nella giusta categoria? Avranno inserito gli utenti che si sono appena denunciati?
Nella TARI sono inseriti i costi del personale della SRR e del Comune che si occupa dei tributi.
Perché si inseriscono i costi del personale che fa riscossione ma non c’è traccia di quanto riscosso, da dedurre dai costi del piano? Se con la TARI, anno per anno e nonostante l’evasione, abbiamo coperto le spese accollandoci quelle degli evasori, dove finiscono le somme recuperate?
La TARI deve coprire integralmente tutti i costi del servizio che si occupa dei rifiuti: in questo momento, e non si sa ancora per quanto tempo, i nostri rifiuti indifferenziati viaggiano verso una piattaforma di stazionamento che si trova a Lercara, per poi andare alla discarica di contrada Matarana. Mancano questi costi, a fronte di 100mila euro che sono state inserite per la rimozione delle discariche e i 30mila € per la bonifica da amianto che speriamo parta presto e 50mila € per i nuovi mastelli che arriveranno (si spera) a fine Aprile. E le grandi utenze che non differenziano? Chi pagherà i loro costi? Saranno partite le diffide per i grossi enti che non differenziano (tra cui ospedale, caserme, genio civile)
Nella TARI paghiamo il personale comunale tecnico e dell’ufficio tributi (nuova entrata in bolletta) che si occupa di rifiuti e c’è anche una nuove voce: “ incentivo tecnico art 113 d.lgs 50/2016” per oltre 135mila €. Il costo è più o meno quello del personale tecnico impiegato. Leggendo l’articolo di legge in questione le spese potrebbero anche essere coincidenti ma nel piano mancano precise indicazioni su queste 2 voci di spesa.
Nel consuntivo 2017 risulta persino una voce con importo presunto – conclude la portavoce del M5S in Consiglio comunale Marcella Carlisi – veramente singolare per un consuntivo!