Il collegio di giudici della seconda sezione penale del Tribunale di Agrigento, presieduta da Angela Wilma Mazzara, se dovesse accogliere un’eccezione preliminare dell’avvocato Antonino Gaziano, potrebbe restituire gli atti all’ufficio del Gup, e il processo, scaturito dall’inchiesta “La carica delle 104” (primo filone), potrebbe essere azzerato. E c’è il concreto e forte rischio, che la gran parte dei reati, se non tutti, possano cadere in prescrizione.
L’inchiesta ipotizza l’esistenza di due bande ben organizzate a truffare lo Stato, attraverso l’attestazione di false invalidità e patologie di varia natura, che ricorrendo alla legge 104 garantiva, a chi non aveva diritto, di poterne usufruire, beneficiando, quindi, di tutti i vantaggi.
La prescrizione, infatti, considerato che molti capi di imputazione sono datati nel tempo, e da alcuni fatti sono già trascorsi tanti anni, ha già reso non più punibili alcune imputazioni. Altre lo potrebbero diventare nel corso del dibattimento. Sul banco degli imputati siedono 48 tra medici, faccendieri e presunti “finti” disabili.
Nell’ultima udienza, il pubblico ministero Paola Vetro aveva citato, come primi testi, l’ex dirigente della Digos, e attuale capo di Gabinetto della Questura di Agrigento, Carlo Mossuto e due poliziotti dello stesso ufficio, Lanfranco Lantieri e Salvatore Fallea. L’udienza è stata rinviata al 6 novembre.