Il 2019 si chiude con un bilancio particolarmente positivo per i Carabinieri di Agrigento. I particolari sono stati resi noti nel corso di una conferenza stampa, presieduta dal comandante provinciale, colonnello Giovanni Pellegrino. Calano le estorsioni, le rapine e gli attentati incendiari, in aumento i furti. Quasi 700 gli arresti, in ambito provinciale, nell’anno appena trascorso. Tutti risolti i 4 omicidi avvenuti ad Alessandria della Rocca, Lampedusa, Canicattì e Ribera, per cui hanno investigato i carabinieri, con i responsabili scoperti e finiti in carcere.
Nell’ambito del “sacchetto selvaggio” oltre 300 sono stati i soggetti seriali “pizzicati” ad abbandonare o lanciare rifiuti in strada. Ognuno di essi sanzionato per circa 600 euro. Decine e decine le discariche abusive scoperte e sequestrate.
Sul fronte al contrasto della criminalità organizzata, dopo aver colpito la parte Occidentale della provincia, con l’operazione antimafia “Opuntia”, giunta anche a importanti condanne, e dopo inchiesta “Montagna”, che ha portato sul versante nord, a quasi 100 arresti e allo smantellamento di 16 famiglie e di 3 mandamenti mafiosi, i carabinieri hanno dato anche il loro contributo all’inchiesta “Kerkent”, “Assedio” e Halycon”. Numerose sono state, poi, le armi da fuoco, verosimilmente nella disponibilità della criminalità organizzata, tolte dalla strada, per poi essere distrutte.
Numerose sono state le operazioni antidroga, con oltre 130 spacciatori arrestati, in zone centrali, centri storici, e sulle principali piazze della movida, ma anche nei pressi di istituti scolastici. Ad Agrigento smantellati alcuni gruppi, con i blitz “Piazza pulita” e “Piazza pulita 2”; a Favara è stata invece messa a segno l’operazione “Fortino”, a Lampedusa “White beach” e a Licata “Capolinea”.
All’Arma non è sfuggito però nemmeno l’odioso fenomeno del caporalato in alcuni centri della provincia. Viva è ancora la memoria, per fare un esempio, dell’operazione di servizio effettuata lo scorso novembre e denominata “Ponos”, con la quale i Carabinieri del Comando provinciale di Agrigento, unitamente ai colleghi del locale Nucleo Ispettorato del Lavoro, hanno eseguito 8 fermi di indiziato di delitto disposti dalla Procura della Repubblica di Agrigento a conclusione di un’indagine sul fenomeno del caporalato nelle campagne fra Agrigento e Licata.
Ma anche il recente blitz di Ribera che ha portato alla denuncia di un datore di lavoro irregolare durante la raccolta delle arance e all’arresto di un extracomunitario con pendenze con la Giustizia.
Inoltre, sono stati eseguiti ripetuti arresti, anche recenti, nei principali centri della provincia, per quanto riguarda i furti di energia elettrica e acqua commessi da privati ai danni di pubbliche società. Risale ai primi giorni di ottobre infatti l’operazione “Free water”, con la quale a Licata sono stati arrestate, in flagranza di reato, 24 persone, tutte residenti nello stesso quartiere, responsabili della sottrazione fraudolenta di acqua ai danni del gestore pubblico.
Eclatante è stato il bltiz condotto a Naro in una manciata di secondi con il quale i Carabinieri hanno posto fine ad una vera e propria segregazione ai danni di un 30enne con difficoltà cognitive da parte di due coniugi suoi tutori.
Non si può non citare la continua attività di monitoraggio di ogni forma di inquinamento ambientale ad opera dei Carabinieri di Agrigento e dei colleghi del Nucleo Operativo Ecologico e del Centro Anticrimine Natura. Con la collaborazione di quest’ultimo reparto, l’Arma di Agrigento, a fine maggio nell’ambito dell’operazione “Stop&Go” a Porto Empedocle, ha denunciato 22 persone ed ha proceduto al sequestro di 13 veicoli, elevando oltre 14 mila euro di sanzioni per abbandono di rifiuti con relativo sequestro di una discarica abusiva di circa 1500 metri quadrati.
O le oltre 300 ispezioni ad attività di ristorazione e a strutture sanitarie condotte dai carabinieri di Agrigento con il Nas ed il Centro Anticrimine Natura, con oltre 150 infrazioni penali, circa 100 mancanze amministrative, con oltre 150 mila euro di sanzioni oblate, oltre 4 tonnellate di cibi scaduti o mal conservati. Emblematico in tal senso l’ultimo sequestro effettuato nell’ovile adibito a caseificio da incubo a Raffadali, con quasi 400 chili di ricotta e formaggi distrutti poiché prodotti in condizioni di totale degrado.
Come anche serrati sono stati i controlli alle sale giochi con decine di slot machine sequestrate e centinaia di migliaia di euro di sanzioni elevate ai gestori irregolari.
In tutto questo, ai Carabinieri non è sfuggita la consueta attenzione al mondo giovanile, con oltre 8 mila studenti incontrati in tutta la provincia nel corso degli innumerevoli ed interessanti momenti di riflessione tenuti dai Capitani di Agrigento, Sciacca, Licata, Cammarata e Canicattì sui temi più cari ai ragazzi. Si è discusso infatti di Bullismo, Cyberbullismo, droga, guida sicura, violenza di genere, ludopatia e rispetto dell’ambiente.
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