Mancano pochi giorni all’arrivo del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ad Agrigento, previsto per sabato 18 gennaio, alle ore 11, presso il Teatro Pirandello, per la cerimonia ufficiale di apertura degli eventi di Agrigento Capitale Italiana della Cultura 2025.
Il Presidente sarà accompagnato dal ministro della Cultura, Alessandro Giuli. Il sindaco di Agrigento, Franco Miccichè, ci offre alcune anticipazioni sulla giornata.
Sindaco, cosa prevede la cerimonia?
“Il cerimoniale lo sta curando il Quirinale, in collaborazione con la Regione Siciliana e la Prefettura di Agrigento. Noi abbiamo organizzato una scaletta, approvata dal Quirinale, ma che ancora non è ufficiale. La cerimonia inizierà alle 10 e il Presidente Mattarella arriverà alle 11. Sono previsti diversi interventi, a partire dal Presidente della Fondazione Agrigento 2025, Giacomo Minio. Seguiranno il mio intervento, quello del Presidente della Regione, Renato Schifani, e del Ministro Giuli. Chiuderà il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. È stato il Quirinale a dettare i tempi. Non sappiamo ancora se, poi, il Presidente della Repubblica visiterà la Valle. Mattarella conosce la Valle, ma non ha mai visto la musealizzazione del Telamone.”
Come mai la cerimonia è stata programmata al Pirandello, che ha circa 600 posti, e non in un luogo più capiente, come ha fatto Pesaro nel 2024 davanti a 8000 persone?
“Io ero a Pesaro ed è stata una cerimonia molto fredda. Forse il Palacongressi poteva ospitare più persone, ma, secondo me, il Teatro Pirandello, per la sua storia e la sua bellezza monumentale, è la location ideale. Bergamo e Brescia lo hanno fatto in un teatro da 100 posti. Sono stati tagliati molti inviti per permettere, come ha voluto il Presidente Mattarella, la presenza delle scolaresche. Purtroppo non si può aprire a tutti, anche per questioni di sicurezza. Ci sarà, infatti, una bonifica del teatro e le forze dell’ordine blinderanno Agrigento. Ma la città non può e non deve sentirsi esclusa.”
Quali sono le sue attese per il 2025?
“Le mie attese sono ambiziose! Desidero che ad Agrigento rimanga qualcosa di eterno. Io non sto puntando sugli eventi che durano un giorno o una settimana. Punto molto sul cittadino, sulla città e sui turisti, realizzando opere che renderanno Agrigento più europea.”
Per esempio?
“Riaprire i sottopassaggi, realizzare bagni pubblici, aumentare i parcheggi in città, realizzare marciapiedi e aprire luoghi fino ad oggi non accessibili.”
Tra gli eventi attesi c’è il Mandorlo in Fiore. Qualche anticipazione?
“Sarà un Mandorlo ancora più bello degli altri anni. Stiamo coinvolgendo tutti i comuni della provincia, che avranno un loro spazio all’interno della manifestazione.”
Luigi Mula
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