Canicattì, Dopo la delusione si valuta il ripescaggio

CANICATTI’. Delusione e amarezza in casa Canicattì calcio per la sconfitta, ai rigori con il Biancavilla che ha fatto festeggiare la squadra catanese neo promossa in serie D. La formazione biancorossa è stata molto sfortunata, soprattutto nel finale quando Iraci ha colpito un palo ed un suo tiro è stato parato dal vero protagonista della sfida, il portiere Virgilio Vitale.

Ma le speranze di poter disputare la serie D non si sono spente per il Canicattì che potrebbe tentare il ripescaggio. Anche se la società per il momento è concentrata sull’analisi dei playoff nazionali ed il presidente Angelo Licata non si è espresso in tal senso, sembra rumoreggiare l’ipotesi di una possibile richiesta di ripescaggio. Tra l’altro arrivano notizie da Gela che la squadra locale potrebbe rinunciare al campionato semiprofessionistico e dunque le speranze per il Canicattì potrebbero essere concrete. Del resto, la società ha tutti i titoli preferenziali: ha vinto la coppa Italia regionale, è stata la miglior seconda dei due gironi di Eccellenza in Sicilia ed è finalista dei playoff nazionali.

Dunque i requisiti ci sono tutti. Tranne quelli strutturali, perché come noto il Canicattì non ha uno stadio adeguato alla serie, nemmeno per l’Eccellenza in realtà, ma anche in questa direzione si sta progettando qualcosa grazie all’intervento dei privati che potrebbero investire sul rifacimento del Carlotta – Bordonaro, Comune permettendo. Questo comunque è il futuro. Perché adesso è il momento della delusione, dell’amarezza.

“Una delusione cocente da metabolizzare – dice l’allenatore Nicola Terranova. È il momento però, di dare merito a chi in questa stagione ha consentito a un team eccezionale di disputare un campionato indimenticabile e pieno di soddisfazioni. I numeri parlano chiaro: 47 gare ufficiali, 31 vittorie, 13 pareggi e 3 sconfitte, frutto di disponibilità, sacrificio, dedizione, professionalità e grande passione. Grazie ai miei giocatori – aggiunge il tecnico mazarese – esempio di professionismo nel dilettantismo e impegno costante, a tutto il mio staff senza tralasciare nessuno, alla dirigenza, uomini seri e con grande dignità, ed infine, un grazie speciale all’intera città di Canicattì che mi ha ospitato in questi 11 mesi di lavoro intenso. Questa città, questi tifosi, i Racinari meritano la D, e sono convinto, avendo conosciuto i componenti della dirigenza, che presto avranno ciò che meritano. Canicattì nel mio cuore”.

Una dichiarazione d’amore da parte dell’allenatore che ha messo anima, cuore e passione in questa esperienza al timone della panchina del Canicattì.

Accanto a lui ha lavorato il personal trainer, il preparatore atletico Gianluca Amato, che si è congedato così dai tifosi: “È stata una stagione lunga e straordinariamente intensa che mi ha regalato tante emozioni. Una esperienza unica e indimenticabile che mi ha fatto crescere sia dal punto di vista professionale che umano. C’è tanta delusione e rammarico – aggiunge Amato – per non aver regalato un sogno a questa città e società che meritano palcoscenici più importanti. Ma questo è lo sport, questo è il calcio e bisogna farne tesoro per ripartire più forti di prima”.

 

 

Delusi anche i calciatori, da Benedetto Iraci, che è diventato il vero idolo della squadra a chi non è potuto esserci, cioè Angelo D’Angelo perché squalificato. Iraci non si dà pace per quel palo colpito da un tiro potente. “Soffrirò per tutta la mia vita – ha commentato il bomber palermitano rivedendo le immagini di quell’azione”. E rivolgendosi ai tifosi ha detto: “Vi sarò per sempre riconoscente per tutto il bene che mi avete voluto. Mi avete fatto provare delle emozioni incredibili”. Angelo D’Angelo ha aggiunto: “Non so se è un addio o un arrivederci, ma resterete per sempre nel mio cuore. E’ stato un anno calcistico ricco di emozioni.