Omicidio in contrada “Cipolla”, tra i territori di Palma di Montechiaro e Licata. La vittima è Angelo Castronovo, bracciante agricolo palmese, di 65 anni, nel recente passato coinvolto nell’inchiesta su una faida, che avrebbe provocato due omicidi dopo il furto di alcuni mezzi agricoli. E’ stato ammazzato con diversi colpi di arma da fuoco. Angelo Castronovo, dopo sei mesi di carcere e un anno di arresti domiciliari, era tornato libero lo scorso mese di marzo.
Sul posto per l’indagini i carabinieri, coordinati il procuratore capo, facente funzioni, Salvatore Vella e il pubblico ministero Giulia Sbocchia. Il cadavere del palmese è stato rinvenuto, sulla strada battuta circondata da coltivazioni, da un passante. L’automobilista ha subito dato l’allarme, chiamando il 112. Non è chiaro, secondo quando emerge al momento, a che ora sia stato messo a segno l’omicidio. La Scientifica ha effettuato i rilievi.
Nella zona anche i Vigili del fuoco del distaccamento di Licata per illuminare la zona alla ricerca di elementi utili alle indagini.
L’omicidio di oggi, anche se non vi sono certezze, potrebbe essere collegato a quella faida. A Palma di Montechiaro il 9 novembre del 2015, e il 22 agosto del 2017, vengono messi a segno due agguati. Del primo ne ha fatto le spese Enrico Rallo, trentanovenne, colpito da numerosi colpi di arma da fuoco nei pressi di un bar. Ad ucciderlo, secondo la versione iniziale della Procura, sarebbero stati lo stesso Castronovo e Salvatore Azzarello.
Secondo i magistrati, la morte di Rallo sarebbe stata vendicata da alcuni parenti e amici e Castronovo che avrebbe partecipato per allontanare i sospetti da sé. Tuttavia Castronovo era stato arrestato ed è finito a processo solo per un giro di armi connesso all’indagine dopo che il gip ha ritenuto che gli indizi di colpevolezza per i due omicidi non fossero sussistenti.
(IN AGGIORNAMENTO)
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