“Il Piano rifiuti bocciato dal ministero dell’Ambiente è un siluro che segna la fine politica del governo Musumeci”: lo dice il deputato regionale del Movimento 5 Stelle Giampiero Trizzino che oggi, assieme al capogruppo Francesco Cappello e ai colleghi Luigi Sunseri, Nuccio Di Paola, Stefania Campo e Valentina Palmeri, ha tenuto una conferenza stampa all’Ars per fare il punto sulla sostanziale bocciatura del piano da parte del ministero dell’Ambiente.
“Questo governo – ha detto in apertura Cappello – continua a collezionare un fallimento dietro l’altro. La vicenda del piano rifiuti silurato dal Ministero è assolutamente rocambolesca e mi chiedo quando Musumeci si renderà conto che il suo è il governo del nulla”.
Trizzino ha passato in rassegna le critiche del ministero: “Il piano è fondamentalmente costruito sul nulla. Nasce da un disegno di legge che si potrebbe abbattere con un semplice emendamento. Nel merito, il ministero ha cassato pesantemente l’impianto normativo e tecnico, con 40 pagine di critiche impietose: manca la previsione dei flussi sulla capacità delle discariche e degli impianti compostaggio; i dati del piano non coincidono con la realtà dell’impiantistica regionale; mancano gli scenari ipotizzati per uscire dall’emergenza; valori della differenziata nei comuni, dichiarati dal governo, non coincidono con quelli certificati dall’Ispra che è l’unico ente nazionale che può certificare; mancano i riferimenti alle nuove direttive Ue sulla gestione dei rifiuti, la cosiddetta economia circolare. Non contiamo poi gli errori grammaticali e le frasi prive di significato. Insomma una carrellata di omissioni, dimenticanze, imprecisioni e bugie”.
Sulla questione inceneritori, Trizzino ha sgomberato il campo da qualsiasi potenziale equivoco. “Il M5S regionale e nazionale erano, sono e saranno sempre contrari a questi impianti. Nei rilievi i dirigenti del ministero si chiedono soltanto dove vada a finire la frazione indifferenziata, visto che il piano è poco chiaro sulla capacità residuale delle discariche. E citano il decreto Sblocca Italia che prevedeva impianti di incenerimento. Deduzione legittima, ma politicamente il ministro Costa e il M5S restano contrari a ogni forma di incenerimento”.