Il personale della Dia di Caltanissetta ha confiscato beni per 15 milioni di euro all’imprenditore Rosario Marchese, 32enne, ritenuto vicino ai clan mafiosi della Stidda e dei Rinzivillo di Gela.
Sigilli a società sparse in tutta Italia, dalla Sicilia alla Lombardia, e persino a un dipinto del XVII secolo del valore di 6 milioni di euro.
Il provvedimento emesso dalla Sezione Misure di prevenzione, su proposta del direttore della Dia, generale di divisione Giuseppe Governale, ha interessato il patrimonio del 32enne agli arresti, per reati di mafia, nel carcere Opera di Milano, con l’aggravamento della misura della sorveglianza speciale per ulteriori due anni.
La confisca, che segue il sequestro effettuato nel febbraio del 2019, ha interessato ben 11 società e 2 ditte individuali con sedi a Brescia, Bergamo, Milano, Torino, Verona, Roma e Gela, attive nella consulenza amministrativa, finanziaria e aziendale, della sponsorizzazione di eventi e del marketing sportivo, del noleggio di autovetture e mezzi di trasporto marittimi ed aerei, del commercio all’ingrosso e al dettaglio di prodotti petroliferi, di studi medici specialistici, della fabbricazione di apparecchiature per illuminazione e della gestione di bar.
E ancora un dipinto del XVII secolo, del valore di circa sei milioni di euro; una holding con uffici a Milano in via Montenapoleone; una società di noleggio che gestisce, presso la struttura aeroportuale del Catullo di Verona, una flotta di vetture di lusso; una società con sede a Roma, che sponsorizza e partecipa a prestigiosi campionati di auto da competizione; 5 beni immobili e 50 rapporti bancari.
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