AgrigentoOggi
  • Agrigento 2025
  • Editoriali
  • Valle dei Templi
  • Turismo
  • Scuola
  • Cinema
  • Cultura
  • Calcio
No Result
View All Result
  • Agrigento 2025
  • Editoriali
  • Valle dei Templi
  • Turismo
  • Scuola
  • Cinema
  • Cultura
  • Calcio
No Result
View All Result
AgrigentoOggi
No Result
View All Result

Home » Editoriali » Bene l’Azienda Consortile ma il servizio idrico integrato rimane un’attività industriale

Bene l’Azienda Consortile ma il servizio idrico integrato rimane un’attività industriale

Redazione Di Salvatore Pezzino
30 Settembre 2019
in Editoriali
Share on FacebookShare on Twitter
Grande soddisfazione è stata espressa da quasi tutte le parti per la scelta fatta dai sindaci dell’agrigentino che all’unanimità hanno deciso di affidare il servizio idrico integrato ad un’Azienda Speciale Consortile pubblica e non ad una SPA.
Mancano ovviamente all’appello i sindaci di quei comuni che non hanno consegnato le reti e che aspirano a continuare a gestirle direttamente.
La decisione arriva dopo una lunga riflessione che ha visto all’inizio opinioni diverse sullo strumento a cui affidare la gestione del delicato servizio, ma alla fine anche sulla spinta di diversi comitati civici si è optato per una gestione totalmente pubblica, tale da assicurare, si dice, il controllo e la partecipazione di tutta la popolazione servita.
Ma occorre dire che, entusiasmo ed eccitazione a parte per la svolta che alcuni definiscono storica, bisogna considerare che vanno fatti i conti con alcuni aspetti che la nuova Azienda Consortile si troverà a gestire a cominciare da quelli finanziari.
la scelta fatta dai sindaci dell’agrigentino che, all’unanimità, hanno deciso di affidare il Servizio Idrico Integrato ad una Azienda Speciale Consortile e non ad una S.p.A. pubblica”
La gestione del servizio idrico integrato è infatti una attività di tipo industriale e deve essere condotta in modo efficiente, con strumenti tecnologicamente avanzati, con criteri di attenzione al sociale e soprattutto deve essere in grado di finanziare gli investimenti.
In Italia ci sono esempi evidenti di gestione diretta da parte di amministrazioni pubbliche o aziende consortili che confermano purtroppo alcuni limiti di quel modello.
Inoltre, il passaggio dal regime civilistico a quello pubblicistico potrebbe avere come effetto anche una marcata burocratizzazione degli atti che si potrebbe tradurre in una minore efficienza gestionale.
Sono aspetti da valutare se si vuole evitare di passare dalla padella nella brace e per fare in modo di assicurare una governance della nuova Azienda Speciale che riesca a garantire un servizio puntuale, meno oneroso per l’utenza e attento alle dinamiche sociali del territorio.
Non si tratta certo di guardare ad un passato che proprio glorioso non è stato e che non può e non deve replicarsi, ma siamo sicuri che il pubblico è la migliore strada per occuparsi in maniera virtuosa di un bene pubblico?

Segui il canale AgrigentoOggi su WhatsApp

Previous Post

Ubriaco alla guida reagisce al controllo, arrestato automobilista

Next Post

“IL BIM PER GLI ENTI I PROFESSIONISTI E LE IMPRESE” 

Testata iscritta al n.289 – Registro Stampa Tribunale di Agrigento in data 18 Settembre 2009 – Direttore Domenico Vecchio – P.I. 02574010845 – Copyright © 2009 – 2025 – [email protected] Iscrizione ROC n.19023

Per la tua pubblicità su agrigentooggi.it

Copyright © 2023

No Result
View All Result
  • Agrigento 2025
  • Editoriali
  • Valle dei Templi
  • Turismo
  • Scuola
  • Cinema
  • Cultura
  • Calcio

Copyright © 2025

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password?

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In

Add New Playlist

No Result
View All Result
  • Agrigento 2025
  • Editoriali
  • Valle dei Templi
  • Turismo
  • Scuola
  • Cinema
  • Cultura
  • Calcio

Copyright © 2025