Auspicando Agrigento 2020 Regina della cultura. Di Eva Di Betta.
2600 anni di storia hanno forgiato millenaria, vivida memoria d’un popolo poliedrico nello spirito e nella carne. Akragas, Agrigentum, Gergent, Girgenti, Agrigento. Tante denominazioni, tanti volti per una sola radiosa città, baciata dal Sole del Sud, carico di colori, profumi, sapori aspri e dolci, e bagnata dal mare africano. Che tra i suoi flutti ha osservato muto e fiero il passaggio di tante culture, magma vivo e pulsante, creatore di strati di ricca storia. Giorno dopo giorno, anno dopo anno, epoca dopo epoca, sempre diverse ma ugualmente essenziali per la crescita d’un paese fiorente e bello, il più bello fra i mortali. Orma su orma ciascuna colonia ha accresciuto i fasti di Agrigento. La maestosa Valle dei Templi, meraviglia e vanto del mondo greco, Valle degli Dei, domina, con la sua dorata imponenza, l’antica città. Simbolo della Sicilia florida e immortale, luogo incantato e, in Febbraio, tripudio di delicata fragranza e tinte calde al cuore, con la sua cornice di candidi mandorli in fiore che innevano dolcemente il paesaggio.Sulla sommità di due colli s’affaccia Agrigento, pittoresca ed elegante tra le sue viuzze, i suoi maestosi monumenti testimoni silenti di splendore.
I normanni ne fecero culla d’un grandioso vescovado, e il suo solenne Duomo, San Gerlando, ne è specchio mirabile di bellezza, custode di tesori di prezioso valore artistico. Il clima agrigentino, costantemente mite, ristora tiepido il giardino degli dei, la kolimbetra, Eden brulicante di fenditura di macchia mediterranea, ove trovano riposo gli occhi e pace il cuore. Ove regina, zagara di sicilia i suoi profumati effluvi spande. Trionfante natura, trionfante moltitudine d’illustri menti di cui Agrigento è orgogliosa patria. Empedocle, filosofo, scienziato, medico e poeta, grande figura della nostra Akragas antica. Acrone, figlio d’Agrigento, che dell’arte medica fece la sua vita e sperimentò come purificare con fumi e profumi zone infette. Nacque in suolo agrigentino Pietro d’Asaro pittore, le cui opere arricchiscono svariate chiese sicule.
La mente dei Mille, Francesco Crispi di Ribera, personaggio di spicco del Risorgimento italiano, deputato, Ministro e Presidente del Consiglio. Quella Pirandelliana casa romita in mezzo a la natia campagna è li, a pochi metri dalla Valle, in Contrada Caos. E da lì, il drammaturgo agrigentino Luigi Pirandello ammirava l’immensa distesa marina nitida e azzurra. Amato figlio di Agrigento, scrittore, sceneggiatore, docente italiano Andrea Camilleri. A pochi chilometri Leonardo Sciascia, che della terra sua narrò delle sue plurime facce e contrasti morali vividi e accesi.
Terra mia, giaciglio d’accoglienza e d’incontro di cuori e mani protese, seme di speranza per chi battito fresco d’esistenza brama e insegue, lungo il sentiero per la libertà, attraverso lo spumeggiar del Mediterraneo, che traghetta profughe anime erranti verso la luce d’una nuova vita. Terra mia, amaraedduci, angelica piuma nell’anima dei tuoi figli che per te d’amore palpitano, non smettere di credere. Se cominci, continuerai. Eva Di Betta
Mandorli in fiore nella Valle dei Templi. Carmelina Guarneri. Olio su tela, 50×70 2018.
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