
Delle dimissioni del sindaco di Favara, Anna Alba, scrive stampattina il Giornale di Sicilia. Dal consiglio direttivo dell’Ati, si legge, la scelta di Alba, provocano reazioni in ogni parte della provincia. A Sciacca Francesca Valenti, sindaco della città termale e presidente dell’Ati, le definisce «impreviste, imprevedibili e immotivate» e aggiunge: «Ci sono state diverse difficoltà legate anche al funzionamento degli uffici dell’Ati, questo è innegabile, ma non siamo stati di certo a guardare. Spiace che la collega non fosse presente quando con la riunione dei sindaci, abbiamo abbozzato perfino uno statuto del nuovo assetto». Sempre a Sciacca il Movimento Cinque Stelle picchia duro su Francesca Valenti: «Per descrivere l’operato della Valenti basta un hashtag: #immobilismo. Una parola che ritorna come un mantra e che caratterizza quello che accade o meglio non accade in città». Per l’opposizione di centrodestra al consiglio comunale di Sciacca, che sollecita il presidente del consiglio, Pasquale Montalbano, alla convocazione di una seduta consiliare per discutere proprio di questo tema, «le dimissioni del sindaco di Favara da componente del direttivo dell’Ati è una notizia che sicuramente riaccende immediatamente i riflettori sul post Girgenti Acque. Le osservazioni di Anna Alba lasciano trasparire alcuni aspetti della gestione della stessa Ati che ci invogliano a volerne capire di più. Perché il sindaco Anna Alba parla di immobilismo? Cosa non sta andando nel verso giusto? Il nostro ruolo di consiglieri comunali, particolarmente attenti e vigili su una delle vicende più spigolose che riguardano la nostra città ed il nostro territorio, ci inducono, oggi, a chiedere al nostro sindaco, nonché presidente dell’Ati, di essere aggiornati sullo stato dell’arte, al fine di comprendere quali passi siano stati fatti nelle ultime settimane».