Il giudice monocratico del tribunale di Agrigento, Giuseppe Sciarrotta ha assolto perché “il fatto non sussiste” un imprenditore di Favara di 56 anni, finito a processo con l’accusa di favoreggiamento personale nei confronti di un conoscente accusato di furto. Accolta la richiesta del legale difensore dell’imputato, l’avvocato Barbara Garascia.
Il pubblico ministero aveva chiesto la condanna a 8 mesi di reclusione. La vicenda risale al settembre del 2020, quando un ladruncolo si è impossessato di un borsello, contenente documenti personali e tessera bancomat, dopo che il proprietario lo aveva dimenticato nella sedia accanto alla statua di Camilleri, in via Atenea.
La polizia, visionando le immagini delle telecamere di videosorveglianza della zona, ha notato che l’autore del furto conversava con il favarese che, sentito alcuni giorni dopo nell’ambito delle indagini, ha dichiarato di non conoscerlo. Il 56enne è finito a processo per avere eluso le investigazioni dell’autorità.