I giudici della seconda sezione penale del tribunale di Agrigento, presieduta da Wilma Angela Mazzara, hanno assolto un 48enne, residente a Favara, finito a processo per l’ipotesi di reato di violenza sessuale. La presunta vittima, una venticinquenne di nazionalità svizzera, nonostante sia stata convocata più volte per testimoniare non si è mai presentata. La vicenda risale al 22 ottobre del 2019. La ragazza, in vacanza da sola ad Agrigento, si è diretta dalle parti di piazza Marconi, alla ricerca di un pullman per la Scala dei Turchi.
Da li a pochi minuti è stata avvicinata dal 48enne che, con toni gentili, si è prestato per accompagnarla. La giovane si è fidata, ed ha accettato il passaggio. L’uomo poco dopo, all’improvviso, avrebbe cercato di portare una mano dietro la testa della ragazza, per costringerla a praticargli un rapporto orale. Lei si è subito rifiutata, e senza essere vista ha inviato un messaggio ad un’amica in Svizzera, con tanto di richiesta d’aiuto.
“Sono stata rapita ad Agrigento da un uomo, e mi ha messo le mani addosso. Aiutami”. L’uomo forse perché ha capito di averla fatta grossa, l’avrebbe accompagnata nelle vicinanze della Scala dei Turchi, per poi allontanarsi velocemente. Nelle ore successive il ritrovamento della turista elvetica, in stato confusionale, da parte di due carabinieri, per ore impegnati in un’autentica attività di ricerca. La turista ha poi presentato una denuncia e fornito ai militari dell’Arma tutti gli elementi utili per l’identificazione.
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